A ruota libera

Lavoro e famiglia: le esperienze europee

Qualche settimana fa, in un incontro pubblico al Palazzo Pirelli di Milano, abbiamo parlato di lavoro e famiglia.
Davvero tanti i dati e gli spunti che ne sono emersi.

Cercherò di raccontarti qualcosa grazie anche all’aiuto di una presentazione fatta proprio al pirellone da Chiara Pronzato, economista e Docente Dondena Bocconi (vedi intervista a fine post!).

E’ così difficile lavorare e fare i genitori? Nei paesi nordici troviamo situazioni sia di grande partecipazione al mondo del lavoro sia alti tassi di fecondità. Del resto è normale, una nucleo familiare con 2 redditi possono “permettersi” più figli.
E da noi? Purtroppo non è così. Conciliare lavoro e famiglia, soprattutto per la mamma italiana, sembra essere ancora davvero molto difficile.

Cominciamo a capire bene, ad esempio, la situazione dei congedi parentali. E’ uguale in tutta Europa?Ecco le differenze riassunte in questa tabella:

congedi-parentali

Un esempio: in Germania danno 36 mesi, praticamente 3 anni di congedi, che possono essere presi liberamente dalla madre o dal padre.
Caso opposto il Portogallo: solo 6 mesi, tre al padre, tre alla madre. Se il padre non li prende…sono tre mesi persi (diritto familiare, in Germania, verso il diritto individuale, in Portogallo).

Fate le vostre riflessioni su: mesi totali di congedo (total leave duration), la percentuale del periodo parentale pagato ( paid period). Scommetto che vorresti essera nata in Finlandia! (33 mesi di congedo, pagati al 100%!)

Studi dimostrano anche che in Paesi dove il tempo di congedo è breve….la donna non torna più a lavorare.

Oltre a questo, diamo uno sguardo anche ai servizi di cura nell’Europa dei 15 (il dato è un filo vecchiotto ma non credo si sia spostato poi più di tanto…)

servizi-bambini

Questo dato ci racconta che l’Italia è il fanalino di coda tra i Paesi europei (dietro di noi solo la Grecia) in fatto di servizi pensati per i bambini da 0-2 anni (che forse è il periodo più delicato per un’infinita serie di motivi). Pochi gli asili nido. Troppo pochi rispetto all’estero.

E quindi? Come sopperiamo in Italia alla mancanza di servizi per l’infanzia? Con i nonni!
I dati che seguono riguardano proprio loro! Il 31% dei suoceri italiani si occupata QUOTIDIANAMENTE dei nipotini…

nonni

Le risposte a queste domande poi sono abbastanza ovvie (fonte: Oxford Economic Papers, 2009; Journal of Population Economics, 2009;  Dondena on-going research):

Domanda: Dove c’è più disponibilità di posti negli asili è più alta la probabilità che la donna lavori?
Risposta: Sì

Domanda: Nelle famiglie che possono essere aiutate dai nonni è più facile che la donna lavori?
Risposta: Sì,  e con un effetto molto forte per l’Italia.

I nonni però non possono essere la soluzione!!

Un altro dato: nel grafico sottostante puoi vedere in che modo lo Stato aiuta economicamente le famiglie.
Già perchè i figli costano. Il grafico è frutto di un lavoro svolto al simulatore da parte di alcuni ricercatori e, per farti un esempio e farti capire, se guardi la Francia, il valore riportato sta a indicare che le famiglie francesi, per ogni figlio, ricevono in assegni familiari l’equivalente del 12% di uno stipendio medio. E gli italiani? Lasciamo perdere…

aiuti-statali

Già che ci siamo…facciamo anche qualche domanda a Chiara Pronzato che ci ha davvero “illuminato” su quanto succede in Europa:

Ciao Chiara, una brevissima presentazione: di cosa ti occupi?
Ciao, mi occupo di economia della famiglia e del lavoro. In parole semplici, analizzo dati di paesi diversi per capire come le persone (in particolare le donne, le mamme, le mamme sole) prendono le loro decisioni di lavorare e di avere figli, e come queste decisioni sono e potrebbero essere influenzate dalle politiche pubbliche.

Stai per diventare mamma anche tu. Conosci benissimo quello che ti aspetta dal punto di vista ‘del mercato’.
L’Italia è  messa davvero così male?

Sì, in Italia, le donne lavorano ancora poco … e non possono permettersi tutti i figli che vorrebbero !!!!

Tra i diversi aspetti in cui l’Italia differisce a livello normativo e di servizi, quale  ti ha colpito di più? Su quale vorresti che Aziende e Stato ci mettessero più attenzione?
La cosa che mi colpisce di piu’ e’ il ruolo della famiglia (allargata) nel nostro paese. La famiglia, che e’ citata e lodata  da tutti, non e’ aiutata dallo Stato. Non solo per curare i nipotini, ma anche per curare gli anziani, per aiutare i giovani a
trovare lavoro e comprare casa. Questo crea diseguaglianza tra le persone e un po’ di rigidita’ nelle scelte che possiamo prendere.
Lo stato dovrebbe creare degli incentivi perche’ le donne possano lavorare e perche’ uomini e donne insieme possano prendersi cura dei figli. Politiche di congedi e asili non solo aiuterebbero praticamente a risolvere i problemi di conciliazione, ma darebbero un messaggio che servirebbe a cambiare anche un po’ la nosra mentalita’.

Il 31% dei  nonni italiani cura quotidianamente i figli dei propri figli. Tu come sei messa a suoceri? Corre buon sangue? Ti aiuteranno?
Sì, la percentuale dei nonni che aiutano e’ altissima…. e anche i nostri genitori faranno la loro parte!! almeno dalla fine del mio congedo (4 mesi) all’inizio dell’asilo nido (8-12 mesi).
Considerando che io sono residente a Milano, mio marito a Londra, i miei a Torino, e i miei suoceri a Genova… non ci si annoiera’!
Ma, almeno, la mia mamma e’ 20 anni che fa la tata di professione 😉

Quando nascerà  tua figlia?
mio/a figlio/a nascera’ tra meno di 3 mesi … aiuto !!!!

Sei pronta?
mmmh… faccio di tutto per esserlo … libri, corsi pre-parto, shopping… ma per un cambiamento cosi’ come si fa ad essere pronta??
Mi piace pensarlo al plurale pero’: non siamo prontissimi, ma ce la caveremo!