sacco di farina
Filastrocche, Fiabe e Poesie

Fiaba: Il sacco di farina

La bella Lisetta viveva con la perfida sorellastra Serafina in una piccola casetta nel bosco.

La madre di Lisetta, rimasta vedova dopo la morte del primo marito, si risposò con il maligno Veleno e dopo alcuni anni nacque Serafina.

Purtroppo, dando alla luce la piccina, la povera madre morì lasciando nelle mani di Veleno entrambe le bambine.

Veleno riservava a Lisetta le fatiche più dure e la obbligava ad alloggiare in una gelida soffitta e la piccola Serafina era trattata come una vera principessa.

Un giorno Lisetta, mentre si recava al mulino a prendere la farina, incontrò la buona maga Mirtilla.

La maga Mirtilla non appena la vide esclamò: “Dolce Lisetta sei sempre sola e affaticata, bella come sei, meriteresti una famiglia migliore!”. Sposati e vattene da quella casa!”

Lisetta rispose con le lacrime agli occhi: “Cara maga Mirtilla, chi mai potrebbe sposare una povera fanciulla come me!”.
Allora maga Mirtilla le disse: “Se ti fiderai dei miei consigli e berrai questa pozione magica un giorno, incontrerai un bel cavaliere che s’innamorerà di te. Tutto quanto ti ho raccontato dovrà rimanere un segreto e, se risponderai alle sue domande, l’incantesimo svanirà e tu resterai sola per sempre”.
“D’accordo maga Mirtilla mi hai convinta, berrò la tua pozione e manterrò il segreto!”: affermò Lisetta.
Lisetta prese la pozione dalla boccia di cristallo di maga Mirtilla e dopo averla bevuta tutta, s’incamminò al mulino.

Al ritorno, mentre portava il suo sacco di farina sulle spalle, le si presentò davanti uno splendido cavaliere di nome Alvise.

Alvise nel vedere comparire davanti a sé quella splendida creatura se ne innamorò all’istante e, senza indugiare, le chiese: “Dove vai tutta sola e triste bella fanciulla, perché non ti avvicini e mi racconti chi sei e da dove vieni?”.

Lisetta, consapevole della promessa fatta a maga Mirtilla, non diede alcuna risposta al bel cavaliere e fuggì velocemente tra i boschi senza lasciare alcuna traccia.
Alvise non trovò più pace da quel giorno.

Dopo lunghe ricerche qua e là per i boschi, un giorno incontrò per caso Lisetta che ritornava dal mulino sola; a spalle portava il solito sacco di farina.

Alvise la fermò e le chiese subito: “Meravigliosa creatura, dimmi almeno il tuo nome, io non posso più vivere senza di te!”.

Lisetta sorrise ad Alvise ma non proferì verbo e china sotto quel pesante sacco lo salutò con un dolce sorriso dileguandosi nel bosco.

La sorte volle che il sacco di farina fosse rotto e, mentre Lisetta fuggiva, dietro di sé lasciò la traccia del suo cammino.

Per Alvise non fu certo difficile raggiungere tra i boschi la casetta di Lisetta.
Bussò alla porta e, non appena questa si aprì, gli si presentò davanti la bruttissima Serafina.

Serafina rimase incantata dal bel giovane e lo fece accomodare nella modesta dimora.
Mentre Alvise faceva conoscenza con il padre Veleno, Serafina corse a rinchiudere Lisetta nella soffitta, temendo che il cavaliere potesse incontrare la bella sorellastra.

Lisetta, con gli occhi pieni di lacrime, ubbidì e rimase nascosta in silenzio.
Alvise riconobbe il sacco di farina che giaceva vicino al caminetto e chiese: “Scusate la mia inaspettata visita, ma mi domandavo chi mai abitasse questa graziosa casetta”.
“Mio Signore”, rispose Serafina: “Io e mio padre viviamo qui da sempre. Sono esclusivamente io a occuparmi delle faccende domestiche e della salute del mio buon padre. Ogni giorno mi reco al mulino e porto a casa un sacco di farina per poterci sfamare dignitosamente”.
“Siete proprio brava a fare tutto questo da sola!”: esclamò Alvise.
Serafina: “Mio Signore è mio dovere rendermi utile!”.
“Ora debbo proprio andarmene si è fatto tardi, ma, non temete, verrò ancora a farvi visita!”: disse Alvise.

Alvise era ormai certo che la bella fanciulla fosse tenuta prigioniera da quei due loschi individui.
Il giorno dopo, accompagnato da due valorosi cavalieri, ritornò alla casetta e, senza indugiare, abbatté la porticina e sguainando la sua spada davanti a Veleno lo minacciò di morte se non lo avesse condotto dalla bella fanciulla tenuta in ostaggio.
Giunto nella polverosa soffitta, Alvise si trovò davanti la misteriosa fanciulla.

Lisetta, finalmente libera, abbracciò il valoroso cavaliere.

In breve  tempo si celebrarono le nozze e, come in tutte le storie a lieto fine, Alvise e Lisetta vissero insieme felici e contenti.

 

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Nota: questa fiaba originalissima è un tributo al sito “fiabedilucia” che ormai non esiste più. Un vero peccato perchè era un ricco contenitore per bambini e le loro famiglie!

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