Interviste a Siti Amici

La casa nella prateria

la-casa-nella-prateria “La casa nella prateria” è uno dei telefilm che ricordo con affetto, è uno dei pochi che mi riporta immediatamente indietro nel tempo. Te lo ricordi anche tu? Dai, c’erano i genitori Charles e Caroline, le figlie Laura, Carrie, e Mary oltre al Sig. Edwards, la cattiva Nellie Oleson, Adam Kendall e tutti gli altri.

E Claudia? Cosa c’entra Claudia in tutto questo?
Beh, oltre a scrivere su un blog che, quarda caso si chiama “lacasanellaprateria.com”, è una mamma coraggiosa, che ha fatto scelte importanti per i suoi figli e per se stessa.
Ci facciamo 4 chiacchiere?

Ciao Claudia sul tuo blog ho letto l’affascinante storia del vostro vagabondaggio e le ragioni che vi hanno spinto da una città all’altra. Complimenti perché sono pochi quelli che hanno il coraggio di mettersi in discussione e in gioco con così tanta frequenza come voi (7 città diverse negli ultimi anni).

Da bambina sognavo di unirmi ad un circo e partire all’avventura. Ancora oggi, se potessi permetterlo, vivrei in un camper o in una barca a vela in giro per il mondo.

Domanda Marzulliana: che cosa hai lasciato e che cosa hai trovato in ciascuna città che hai girato?

Ho incontrato persone meravigliose. Spesso gente di passaggio, un po’ nomade come noi. E poi ho trovato, in ogni posto, un pezzetto di me stessa. Ognuno dei posti in cui abbiamo vissuto ha contribuito a fare di me la persona che sono oggi.

Che cosa ho lasciato? Un buon ricordo, spero.

Hai tre figli. Nessuno di loro ha “risentito” in qualche modo del cambio di casa e città?

Per il momento no. Sono sempre felici di partire verso nuove avventure. Manteniamo vivi i rapporti con le persone importanti della loro vita, in modo che non si sentano “sradicati”.

Qual è stato, ad oggi, il periodo più difficile nella crescita dei tuoi figli?

Dopo la nascita di Gloria, a 19 mesi di distanza da Leonardo, sono sprofondata nella depressione. Ero sfinita dalle notti insonni (non abbiamo dormito una notte filata per quattro anni e mezzo) e mi sentivo sola e inadeguata. Non riuscivo a trovare un appiglio per venirne fuori. La psicoterapia e lo yoga mi hanno aiutata a riprendere in mano la mia vita.

Girando così tanto non avrete avuto molto appoggio da parte dei suoceri. O vi hanno seguito anche loro? Com’è il rapporto?

I nostri genitori sono molto giovani ed impegnati. Adorano i bambini ma non hanno molto tempo da dedicare al loro ruolo di nonni. Dell’accudimento e dell’educazione dei nostri figli ci siamo sempre occupati da soli.

I tuoi bambini giocano tra di loro? Te lo chiedo perché i nostri amici che sono al secondo figlio ripetono tutti la stessa ossessiva frase: “eh…sarà dura ma…vedrai che bello poi…giocheranno tra di loro e potremo finalmente respirare!”. E’ così? Funziona così?

Sì, è così. Leonardo e Gloria sono molto vicini. Potrebbero avere ognuno la sua cameretta, invece vogliono dormire insieme. Ascoltarli bisbigliare la sera prima di addormentarsi è una delle cose che amo di più.

Qual è il segreto “manageriale” quando si hanno 3 figli? Come fai a fare tutto? Dai, sai qualcosa che non non sappiamo ancora…

Fare tutto? Vuoi vedere la mia pila di biancheria da stirare?

I miei segreti sono due: rinunciare ad avere una casa impeccabile, e sfruttare gli anni di allenamento imposti dai miei figli per riuscire a sopravvivere dormendo pochissimo. Così sfrutto le ore notturne per lavorare o per creare.

Il giocattolo più stupido che hai comperato per uno dei tuoi figli e che non compreresti più?

Tre anni fa siamo stati a Disneyland. Noi abbiamo una passione per Toy Story e in quell’occasione abbiamo comprato tutti i gadget esistenti. Pistole rotanti, raggi laser, e chi più ne ha più ne metta. Non li considero giocattoli stupidi, ma diciamo che minano la già precaria tranquillità della nostra casa. Tornassi indietro, sarei un po’ più selettiva.

Quello più bello invece, che, ad oggi, si è rivelato davvero un bell’acquisto?

I giocattoli più belli sono quelli che facciamo noi. Per il momento i bambini li apprezzano moltissimo. So che non durerà, e cerco di godermi questa fase finché dura.

Ho visto che ti dai alla realizzazione di Mei Tai. Quando l’hai scoperto? Ricevi richieste via internet?

Ho scoperto il Mei Tai durante la mia terza gravidanza. Con Leonardo ho usato moltissimo il marsupio. Con Gloria ho scoperto la fascia. Mentre aspettavo Chiara, curiosando in giro, mi sono imbattuta in un tutorial e ho realizzato il mio primo mei tai. Ne sono stata così entusiasta che ho iniziato a farne per amiche e conoscenti. Poi ne ho messo uno in palio sul mio blog e ho iniziato a ricevere delle richieste. Così ho creato una vera e propria micro-impresa (come le chiamano qui in Francia) e questa passione è diventata una professione. Purtroppo ricevo molte più richieste di quante io riesca ad accontentarne.

Ci consigli un bel libro da leggere (a tema famiglia)?

Il bambino in famiglia, di Maria Montessori e I bambini hanno bisogno di fiducia di Tim Seldin, a proposito della pedagogia montessoriana.

Steiner – l’educazione dei figli (Oscar Mondadori) e Educare alla libertà (di Carlgren e Klingborg) per avvicinarsi alla pedagogia steineriana senza incappare nei fanatismi che spesso contraddistinguono i seguaci di Steiner, né nei pregiudizi e nei sospetti che questo movimento può suscitare in chi lo guarda dall’esterno.

Come? Avevi detto uno?

Tuo marito fa ancora il calciatore professionista?

No, ormai è un veterano.

Non vivi esattamente in una grande città e quindi non posso farti la domanda che vorrei ma… quale servizio credi che ti manchi che, il tuo comune, potrebbe invece offrirti?

Viviamo in un piccolo paradiso. Paesaggi da sogno, il bosco dietro casa, la fattoria per comprare prodotti freschi di giornata. Tante attività per i bambini durante le vacanze. Sinceramente non saprei cosa chiedere di più. La Francia è un Paese a misura di famiglia e la regione in cui viviamo un vero fiore all’occhiello.

E’ vero che, negli ultimi mesi, ricevi sempre più richieste di  Mei Tai con ricamato, a grandi lettere, “siamo dei bravibimbi.it”? 🙂

Vero. Come fai a saperlo?