In Gravidanza

Amnioscopia

Fino a pochi anni fa, il colore del liquido amniotico era considerato un importante indicatore di sofferenza fetale. Per questo veniva eseguito un particolare esame, l’amnioscopia, che consiste nell’inserimento nel collo dell’utero di un apposito strumento (detto l’amnioscopio), mediante il quale viene proiettato nell’utero un fascio luminoso che consente di controllare la quantità e il colore del liquido amniotico. Se questo è limpido e trasparente, significa che la gravidanza procede bene, se invece è scarso oppure ha una colorazione scura per la presenza di meconio, segnala una sofferenza fetale e il medico valuta se sia il caso di avviare il parto, talora anche prima della scadenza.

Oggi questo metodo diagnostico, viene usato sempre meno perchè, oltre a basarsi su una valutazione assolutamente soggettiva, è invasivo e comporta il rischio delal rottura precoce delle membrane.

Viene praticato, quindi, solo in casi particolare, quando la gravidanza si protrae oltre la 40esima settimana.

Fonte: rivista mensile ” Donna & Mamma”