Il parto pilotato è un’altra forma di “aiuto”, cui si ricorre a travaglio già avviato in modo spontaneo, qualora l’attività contrattile dell’utero sia irregolare o troppo debole e la dilatazione della cervice (il collo dell’utero) sia troppo lenta (di norma non dovrebbe superare le 12 ore).
In questo caso il ginecologo può decidere si somministrare alla donna ossitocina per via endovenosa allo scopo di rafforzare o accelerare le contrazioni. A seconda della reazione ottenuta, l’emissione di gocce dalla flebo viene regolata più o meno velocemente.
Il parto pilotato può rivelarsi utile anche quando nel corso del parto la futura mamma o il feto evidenzino problemi che rendano necessaria un’anticipazione della nascita.