In Gravidanza

Preeclampsia in gravidanza

Nota anche come gestosi, la preeclampsia è una complicazione a carico dei reni che compare nella seconda metà della gravidanza ed è caratterizzata da ipertensione arteriosa, presenza di proteine nelle urine e talvolta edemi.
I sintomi possono essere mal di testa, ronzii nelle orecchie, vista offuscata o disturbata, malessere generale. La preeclampsia deve essere curata tempestivamente, perchè è molto rischiosa sia per la mamma sia per il bambino.

Conosciuta anche come “tossemia pre-eclamptica” (PET), è una situazione potenzialmente pericolosa che interessa una gestante su dieci, specialmente se alla prima gravidanza o con un gravidanza multipla. Specifica della gravidanza, la PET, come detto, può insorgere in un momento imprecisato a partire dalla seconda metà della gestazione.

Le cause sono ancora oggi parzialmente ignote ma sembra che ci sia una predisposizione alla preeclampsia. Si sa anche che colpisce la placenta e, per questo motivo, il bambino potrebbe crescere più lentamente del normale.

Al manifestarsi della pre-eclampsia, le condizioni della gestante non possono più essere riportate alla normalità per cui madre e bambino saranno sottoposti a stretta osservazione, in ospedale o presso un ambulatorio diurno, al fine di prevenire complicazioni gravi ed eventualmente procedere all’induzione del parto in tempi rapidi. In quasi tutti questi casi il parto ristabilisce le condizioni normali, benchè la pressione possa rimanere alta fino a sei settimane dopo la nascita del bambino e occorra una terapia mirata. Se il quadro clinico della madre fosse così serio da far temere le convulsioni, sarebbe bene restare in ospedale, perchè il rischio di un accesso rimane fino a 5 giorni dopo il parto.

SINTOMI PREECLAMPSIA

La pre-eclampsia non si manifesta con segni esteriori, perciò molte gestanti che scoprono di soffrirne ricevno la diagnosi come una brutta sorpresa, perchè hanno l’impressione di stare perfettamente bene.

  • Un aumento della pressione, che di norma sarebbe considerato poco preoccupante, in gravidanza desta allarme. Soprattutto se non è un episodio isolato ma si mantiene tale per un tempo lungo (oltre le due settimane).
  • Tracce di proteine che indicano disturbi nei reni.
  • Gonfiore ai piedi, caviglie o mani. L’edema può interessare anche il viso, causando gonfiore nella zona perioculare e al collo.
  • Eccessivo aumento ponderale.