balbettare
Primi anni

Difficoltà nel linguaggio: sembra balbettare

Mio figlio ha 2 anni e mezzo e quando parla si “incanta” spesso. Ha un vocabolario adatto alla sua età ma questo suo balbettare mi preoccupa. A che cosa può essere dovuto? Come devo comportarmi?

A due-tre anni questo fenomeno è molto frequente ed è fisiologico. E’ un’età in cui i bambini sono ancora alle prime armi nel cercare di costruire le frasi, così ogni tanto possono “bloccarsi”. Oppure hanno talmente tanta foga nell’esprimersi, che le parole quasi si sovrappongono nei loro pensieri e di qui la difficoltà nel pronunciarle.

I genitori di solito si preoccupano e pensanso subito alla balbuzie o a deficit nella parola o nella comunicazione. Ma non è così: si tratta di “disfluenza”, cioè di un semplice balbettio che non preclude necessariamene a un disturbo più serio e che quasi sempre sparisce spontaneamente.

La prima cosa da fare è evitare qualsiasi forma di intervento: non bisogna cioè far notare al piccolo i suoi intoppi, o chiedergli di ripetere la parola nel modo giusto. Il rischio è creargli eccessiva ansia, e questo può provocare maggiori difficoltà. Purtroppo molto genitori non se ne rendono conto, pensano di fare del bene ma caricano di troppe pressioni i loro piccoli. Sono bambini, fidati, crescereanno.

Oltre a far finta di nulla, il consiglio più valido è quello di procurare al bimbo molte occasioni di incontro con altri piccoli della sua età; così potrà misurarsi con un modo di parlare che lui può recipire direttamente.

Solo se il balbettio dovesse continuare fino ai quattro anni, allora sarebbe di andare più a fondo e cominciare a parlarne con un logopedista o uno psicoterapeuta.

Nota: a questa età, il persistere di insicurezze o l’insorgere improvviso di disturbi del linguaggio, sono quasi sempre il sintomo di un problema psicologico non risolto. Potrebbe trattarsi di una difficoltà temporanea dovuta a cause evidenti, come un trasloco o un lutto in famiglia. A volte, invece, il motivo è più profondo. Una educazione troppo rigida, per esempio, può provocare una forma di aggressività repressa, che si riversa sul linguaggio. In questi casi, il bambino appena viene lasciato più libero di esprimere i suoi sentimenti di ostilità e rabbia, in breve tempo riprende a parlare più fluidamente.