pianto neonato
Primi mesi

10 modi provati dai papà per calmare un bambino che piange

Di solito i papà non sono famosi per le loro abilità nel calmare e cullare i bambini. Ma se chiedi a molti di loro scoprirai che, per amore e necessità, hanno di fatto sviluppato dei sistemi speciali per calmare i loro bambini.

Ecco come si fa:

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Cerca di capire il disturbo del tuo bambino

Suonare il tuo CD di musica reggae preferito non farà passare la fame alla tua bambina, e se sta mettendo i denti non smetterà di piangere cambiandole il pannolino. In altre parole, prima cerca di capire il vero motivo per cui sta piangendo. Sì, sembra una cosa molto logica, ma quando il pianto si fa assordante, la voce della logica non si sente più.

Prova con il mignolo

Se non sei sicuro di quale sia il problema, lavati le mani e prova a farle succhiare il tuo dito mignolo. Potrebbe essere un’alternativa decisamente migliore alla tecnica “passa-il-pacco-alla-compagna”. Il segreto sta nell’inserire il mignolo a rovescio, in modo da non graffiargli il palato con l’unghia.

Prepara un drink

Per il bambino, si intende. Prova a fargli bere del latte tiepido, materno o artificale.

Dondola e oscilla

I neonati amano il movimento – e cosa c’è di meglio che essere dondolati in giro per casa fra le forti braccia di papà? “Il nostro seggiolone per auto è diventato anche un passeggino,” dice Alberto, padre di una figlia. “Quando mia figlia iniziava a piangere, mi appoggiavo ad una sedia o al muro e dondolavo il seggiolone avanti e indietro.” Alberto lo chiama il “dondolio duplice”, visto che serviva sia come sedativo per il bambino che come esercizio fisico. “Smisi di usare questo sistema quando mi accorsi che i muscoli del braccio destro erano molto più sviluppati di quelli del braccio sinistro”.  🙂

Danza

Potremmo suggerirti di lanciare tua figlia in aria e poi riprenderla, ma anche se a lei piacerà molto, forse alla tua compagna un po’ meno. In alternativa puoi quindi provare con queste mosse: tieni tua figlia sulla spalla e mettiti il suo braccio attorno al collo. Poi danza delicatamente – oscillando lentamente avanti e indietro – con una o due piroette di tanto in tanto. Chiudi le tende se pensi che dei vicini impiccioni possano inibire il tuo stile. Picchietta sul pavimento con le scarpe e cerca di canticchiare. Non importa cosa canti, basta che sia ripetitivo e accompagni il ritmo della tua danza. Abbassa gradualmente la voce mano a mano che si calma. E lo farà.  (la nostra piccola Rebecca si calma e ride)

Metti a punto delle mosse personali imbarazzanti

Rumori “corporei”. Facce orribilmente contorte. Spontanee spanciate sulla superficie rigida più vicina. C’è finalmente uno sfogo fisico per le gag che ti alleni a fare sin dalla tua infanzia. Prova il trucco del papà Max: è riuscito a trasformare i pianti in sguardi attenti e risatine mettendosi qualcosa in testa, facendola cadere e gridando, “Oh no, sono caduti di nuovo!”. Da ripetere fino alla noia (dei bambini). Potrebbe volerci un po’ di tempo.

Canta e balla

Per molti di voi questo potrebbe stare sotto la voce “mosse imbarazzanti.” Fabio riusciva a calmare il suo primo figlio cantando “Tofeee” di Vasco Rossi, una bella ma deprimente canzone che non insegna un granché sulle relazioni positive. Francesco consiglia tutte le canzoni di Ligabue, perché ritiene che sia il movimento ondeggiante, non la canzone in sé, che fungerà da calmante. In ogni caso, rispettate anche i gusti di vostro figlio: Fabio non ha avuto molto successo quando ha cercato di imitare Pavarotti cantando “Vincerò”. 🙂

Mettiti addosso il tuo bambino

Metti il bambino in un marsupio. Fra il calore del tuo corpo, il ritmo del tuo cuore e del tuo respiro, e il gentile dondolamento mentre cammini, uno di voi due sarà addormentato nel giro di pochi minuti.

Aspetta con calma

Le mamme lo considereranno un approccio decisamente distaccato e pertanto “maschile”, ma a volte i bambini piangono – e a volte vogliono solo che tu li ascolti. Se tuo figlio non sta male, non ha fame, non è stanco e non vuole essere tenuto in braccio o cullato, allora lascialo piangere, almeno fino a quando riesci a sopportarlo.

Passa il bambino alla tua compagna
A volte, vorrai ricorrere al sitema più vecchio di tutti: dille che ci hai provato. Almeno potrai tornare a guardare la televisione con la coscienza pulita 😉