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Primi mesi

Criptorchidismo: mancata discesa dei testicoli

I testicoli sono le ghiandole sessuali maschili contenute nello scroto e proposte alla produzione degli spermatozoi. Un preciso meccanismo di difesa naturale, che ha lo scopo di mantenerli a una temperatura costante, vuole che siano mobili: di conseguenza i testicoli di allontanano dal corpo quando fa caldo o sale la febbre e, al contrario, si avvicinano quando fa freddo. In prossimità del punto in cui i testicoli arrivano quando si avvicinano al corpo si trova lo sbocco del canale inguinale, un condotto che collega l’addome con l’esterno. Questo foro, fino al compimento del primo anno di vita, rimane leggermente aperto, di modo che i testicoli possano fare ingresso nel canale inguinale, abbandonando temporaneamente lo scroto. Normalmente i testicoli iniziano la loro “discesa” intorno al terzo mese di vita.

E’ normale non sentire i testicoli quando si tocca lo scroto di un bambino piccolo?

Sì, è una evenienza normale, soprattutto se si sfiora il bambino con le mani fredde. In questa eventualità i testicoli si ritraggono infatti verso l’alto e quindi possono rientrare nel canale inguinale, scomparendo. Attraverso una particolare manovra, il pediatrà può comunque accertarne la presenza: se uttto va bene infatti i testicoli, così come entrano nel canale inguinale, sono in grado di uscirne nuovamente.

Quando si parla di criptorchidismo?

Se uno o entrambi i testicoli non scendono mai dal canale inguinale, nemmeno se sollecitati dalla mano del pediatra, si è in presenza di criptorchidismo. L’anomalia, nota anche come “testicolo ritenuto”, interessa l’1% dei maschietti.

Come si affronta? Che cosa si deve fare se i testicoli non scendono?

Il criptorchidismo si risolve con un intervento chirurgico, volto a riportare e ancorare il testicolo allo scroto. L’operazione è piuttosto semplice e, generalmente, richiede solo un paio di giorni di ricovero.

A che età conviene fare l’intervento?

L’intervento di correzione (orchiopessi) andrebbe effettuato entro massimo i 3 anni di età. Molti specialisti ritengono che sia opportuno risolvere il criptorchidismo entro e non oltre i due anni di età. Rimandare troppo l’intervento apre infatti la strada al rischio di infertilità: la futura capacità dei testicoli di produrre spermatozoi può cioè essere compromessa.

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