Educare un bambino

E’ il compito del genitore. Durissimo, difficilissimo ma importantissimo. I bambini sono lo specchio della nostra educazione. Per natura esploreranno il mondo, proveranno tutti i loro limiti e ci metteranno a dura prova.

Crescere un un bambino attento e ben educato di cui essere orgogliosi può essere un processo lungo e lento. Ma con paziente perseveranza, ci arriverà. Ricorda solo di stare attenta anche alle tue maniere, perché i bambini imparano molto copiando dai genitori.

Questo post non insegna nulla. Proviamo solo a condividere delle esperienze raccontate da Linda Russel, una esperta nell’educazione dei bambini e supporto alle famiglie.

“Imparare a dire ‘per favore’ e ‘grazie’ dovrebbe essere una cosa incoraggiata ancor prima che il bambino impari a parlare” suggerisce Linda.

Se tu ricordi di farlo durante le normali attività di ogni giorno, con il tuo bambino, quando inizierà a parlare avrà già imparato a farlo anche lui. Tuttavia, soprattutto all’inizio, glielo dovrai ricordare spesso, perché i bambini più piccoli non sempre ricordano tutto.

Può essere difficile per un bambino capire che l’altro bambino gli restituirà il giocattolo dopo averlo usato, quindi prova a suggerirgli di fare a turno – un concetto forse un po’ più facile da afferrare.

Lo abbiamo sperimentato spesso con nostra figlia di 2/3 anni: se le spieghiamo che il giocattolo le verrà restituito lo dà più volentieri ad altri bambini. A patto che la promessa venga mantenuta (e qui, ogni tanto, siamo dovuti intervenire…)

Tuttavia, alcune cose devono essere condivise per forza. “Introduci il linguaggio della condivisione fin da subito” raccomanda Linda.

“Per esempio, puoi dire ‘Che ne dici se condivido questa mela con te?’.”

Tutte le mamme sanno che nel momento in cui prendono il mano il telefono o iniziano a parlare con un altro adulto, il figlio reclama l’attenzione (ti è mai successo che tuo figlio cominci a chiamarti esattamente quando rispondi al telefono?)

Spiegargli in anticipo come vuoi che si comporti aiuterà tuo figlio a fare la cosa giusta – prova, per esempio a dirgli: “Ho bisogno di fare questa telefonata, per favore non interrompermi finché non ho finito.”
“E se si è comportato bene, digli: “Grazie per aver aspettato. Dimmi, cosa volevi chiedermi?”” – aggiunge Linda.

“Prima di pretendere delle scuse da tuo figlio, cerca di stabilire che è stata colpa sua. Se chiede scusa, dì: “Grazie” per fargli capire che le sue scuse sono accettate,” consiglia Linda. “Non obbligarlo mai a farlo con la forza, perché questo gli insegnerà solo risentimento e umiliazione. Se è davvero sconvolto, dagli il tempo di calmarsi prima di chiedere scusa.”

“Cerca di fargli imparare ad aspettare attraverso il gioco, per esempio, “Prova a contare fino a cinque mentre la mamma mette tuo fratello nel passeggino!” Man mano che cresce, puoi aumentare il tempo di attesa a due o tre minuti,” dice Linda. “E ricordati sempre di ringraziarlo per averti aspettato, e di aspettarlo quando ti chiede di farlo.”

“Cerca di rendere i pasti brevi e rilassati – 15 – 20 minuti al massimo – altrimenti noia e comportamenti sciocchi prendono il sopravvento,” suggerisce Linda. “Se tuo figlio ha più di 3 anni, una ricompensa per il comportamento può essere un buon incentivo, ma rendi le regole semplici. Per esempio: “Non si parla con la bocca piena.””

Se andrai fuori a pranzo o cena con amici non aspettarti che il tuo bambino passi ore intere a tavola senza battere ciglio. Gli dovrai comunque prestare attenzione. A turno, con tuo marito, parlagli e gioca con lui.

“Insegna a tuo figlio la differenza fra la voce da usare all’aperto e quella da usare all’interno” suggerisce Linda. “La voce alta si usa per giocare fuori, mentre deve essere bassa quando si è dentro. Potresti dover rivedere anche le tue routine. Se sei sempre di corsa, circondata da un’aria di caos, è più facile che ti metti a gridare, il che incoraggerà tuo figlio a fare lo stesso.”

“E’ fondamentale essere coerenti, poiché una cosa divertente a 10 mesi potrebbe diventare inaccettabile a 18”, avvisa Linda. “Se tuo figlio diventa violento, rimuovilo dalla situazione ma non dalla stanza – è importante che veda la reazione delle persone che ha colpito. Fallo sedere vicino a te, lascia che si calmi, che conti fino a 10 e poi vada a chiedere scusa.”

Purtroppo molti genitori sottovalutano questo aspetto. Tanti bambini sono aggressivi: tirano capelli, morsicano o spintonano sotto gli occhi dei genitori senza che questi intervengano. Al più si limitano a dire frasi tipo: “Ma sì, sono bambini” oppure, con tono sorridente: “Eh, si devono abiutare, la vita è dura…”.

La distrazione è una buona strategia. “Se siete alla festa di compleanno di un altro bambino, e vostro figlio si agita per la quantità di regali che NON sono per lui, dategli un compito: forse può aiutare a raccogliere la carta dei regali scartati. Gli darà qualcosa su cui concentrarsi e un ruolo in cui calarsi” dice Linda.

Speriamo di avere condiviso qualche spunto interessante. Il messaggio che ci piacerebbe passare è: “I genitori devono essere presenti, perchè l’educazione di un bambino parte dalla famiglia”.