Nella letteratura medica la gravidanza in età avanzata è trattata come un problema; i medici tendono a considerare rischiosa la gravidanza dopo i 35 (e persino i 28) anni. Con il passare degli anni, infatti, aumenta il rischio di avere un figlio con la sindrome di Down o con altre anomalie cromosomiche.
E’ vero che le gestanti in età avanzata hanno maggiori possibilità di subire interventi ostetrici, tra cui il taglio cesareo o sono sottoposte a costante monitoraggio del feto, ma questo pare più essere il risultato dell’ansia del medico che altro.
Già 20 anni fa, uno studio clinico della durata di 5 anni riguardante gestanti con età minima di 35 anni, ha rivelato che il parto per queste donne e per i loro bambini è stato sicuro quanto quello di gestanti più giovani. Tuttavia, la ricerca indica una percentuale maggiore di parti indotti e una minore di parti spontanei. Gli autori affermano: “E’ opportuno riconsiderare la classificazione automatica in base alla quale una primipara altrimenti sana di 35 o più anni d’età sia comunque a rischio” (fonte: The Outcome of Pregnancies in Elderly Primigravidae”, documento presentato al Congresso Europeo di Medicina Prenatale, Dublino, 1984).
Le donne, anche in passato, hanno sempre partorito sia a trenta che a quarant’anni, la differenza è che ora molte donne aspettano questa età per avere il loro primo bambino.
Giornalisti e con loro gli editori di quotidiani e riviste, danno sempre l’impressione che nel mondo occidentale stia dilagando un allarmante fenomeno sociale vedendo un gran numero di quarantenni che decidono di avere un figlio raccontando che fanno così per via della carriera e che poi non vedono l’ora di affidare il figlio ad una baby sitter per riprendere la vita d’ufficio. NON E’ COSI’. E’ UNO STEREOTIPO. Uno studio psicologico (J.Berryman, “Perspectives on Later Motherhood” in “Motherhood: Meanings, Practices and Ideologies”, Sage, 1991) condotto su gestanti ultraquarantenni ha rivelato che solo il 5% delle donne rimanda la gravidanza per motivi di lavoro e che queste madri, in generale, hanno un atteggiamento molto positivo nei confronti della maternità e che sono molto più rilassate nella gestione del bambino.
Perciò non c’è motivo di pensare che la maternità a una certa età sia più difficile o più problematica rispetto all’esperienza di una mamma più giovane.