Primi mesi

Il rispecchiamento

giocare, rispecchiarsiIl rispecchiamento è un modo di relazionarsi nel gioco con i bambini piccoli (fino ai 12-18 mesi circa a seconda del tipo di gioco). Si imitano le loro espressioni, i gesti, i movimenti, accogliendoli e sottolineandone l’importanza.

Il piccolo viene sostenuto nei suoi tentativi di entrare in rapporto con gli oggetti e con il genitore. Questi funge da specchio ripetendo i movimenti del bimbo, ribadendoli e "andandovi dietro"; è un po’ come se gli si dicesse: "Ho capito che cosa vuoi fare. FAcciamolo insieme. Stai facendo una bella cosa. Guarda la faccio anch’io. Te la mostro".

E’ il tipo di relazione più semplice; non è una risposta consequenziale a ciò che il bimbo fa – che potrebbe essere ancora troppo complessa da comprendere – ma un porsi come cassa di risonanza alle sue stesse azioni. Il suo Sè ancora scarsamente strutturato necessita di un rinforzo dall’esterno e la possibilità di rispecchiarsi nel proprio genitore gli rimanda l’immagine di sè in quel certo momento e in quella specifica circostanza.

Al bimbo, quando è molto piccolo, piace che l’adulto giochi con lui attraverso queste modalità.

Situazione classica: Il bimbo offre il suo giochino al papà. Il papà lo riceve e sorride ringraziando. Quindi lo offre nuovamente al piccolo, il quale felice lo riconsegna nuovamente al papà e così via…

Il genitore ha saputo sintonizzarsi sulle frequenze del bimbo. E’ entrato in comunicazione con lui sullo stesso suo piano, valorizzando la sua azione; è un’esperienza strutturante per il bimbo che ha modo di confermare se stesso attraverso ciò che il genitore gli rimanda.

FONTE: da "C’è anche il papà", di I.Baldassarre,edizioni Erickson