Il diario di Lapirupao

Latte prima della nanna: il consiglio dell’esperto

Mi sono imbattuta in un nuovo commento su un vecchio posto di Rocky del 5 novembre 2010, in cui si chiedeva se andasse bene o no il latte prima di fare addormentare i nostri piccini. Allora avevo risposto al post dicendo di essere d’accordo a riguardo. Oggi sono di diverso parere, grazie ad una visita che ho fatto fare al mio Elia dall’otorinolaringoiatra.
Elia, con otiti recidivanti e orecchie sempre rosse (intendo i timpani), continua ad avere febbri, che durano magari un giorno o 2, e dolori o fastidi alle orecchie, a partire da quando va all’asilo (settembre 2011); dopo diverse visite effettuate da diversi medici di base (la maggior parte in ospedale, durante un ricovero), mi sono decisa di portarlo da un otorino, il quale mi ha dato spiegazione del suo problema. Perché dico tutto ciò? Perché siamo entrati nel discorso dell’alimentazione ed ho scoperto una cosa che vorrei condividere con voi: il latte, prima di andare a letto, farebbe male. Lo afferma con certezza l’otorino che, da 40 anni, vede bambini con problemi legati a reflusso notturno, dovuti al latte che, bevuto prima di andare a letto, sarebbe troppo pesante e provocherebbe acidità, con conseguente reflusso; poi, provocherebbe stasi intestinale, con conseguente dilatazione del colon e tendenza alla stitichezza. Non solo: sempre secondo il suo parere, il latte andrebbe lasciato ai “lattanti”, ovvero, non andrebbe dato, se non in misura minima (50 ml), ai bambini già svezzati.
Nel mio caso, né Elia (3 anni il 23/02), né Giorgio (1 anno e 5 mesi) dovrebbero berne, se non quei 50 ml al giorno; per l’apporto di calcio e proteine del latte, vanno bene yogurt (2 cucchiaini), formaggio (piccoli pezzi e poco) e latticini vari.
A tutto questo, il medico ha anche aggiunto che si tende a dare troppo cibo ai bambini, i quali dovrebbero mangiare poco e spesso, evitando di lasciare passare più di 3 ore tra un pasto e l’altro; poi, dopo mangiato, si dovrebbero muovere, per esempio con una bella passeggiata tranquilla; in questo modo, non solo si eviterebbe che il cibo resti bloccato a lungo nello stomaco, ma anzi si favorirebbe il giusto meccanismo digestivo, evitando anche problemi legati alla stitichezza.
Anche noi adulti tendiamo a mangiare male, in effetti: il dottore mi ha ricordato una frasetta schematica che conoscevo da bambina: colazione da re, pranzo da principe, cena da poverello… Quanti di noi riescono a fare così davvero? Io sono la prima che non rispetta questa regola, ma, da quando me l’ha ricordata, avendo io stessa problemi di reflusso, mi sono ripromessa di applicarla, insieme alla regola di non mangiare verdura alla sera, se non in piccole porzioni (no minestrone!), perché anche la verdura ha la brutta abitudine di fermentare nell’intestino, se non ci si muove dopo mangiato (e di sera, l’abbiocco avanza, per cui risulta difficile fare una passeggiata…!)…

Insomma, la sua proposta è di un cambio radicale di vita dei nostri cuccioli, ma anche di noi adulti, perché, mantenendo anche noi un regime vario e leggero di alimentazione, ci risparmieremmo una serie di problemi non indifferenti!

E voi, cosa ne pensate?
Un abbraccio a tutti!
Lapirupao