In Gravidanza

Parliamo della gravidanza

donna in gravidanzaMa certo che sai cos’è una gravidanza. Non voglio insultare la tua intelligenza.
Di seguito però qualche informazione in più e sono certa che troverai comunque qualche curiosità o informazione che forse non sapevi o che non avevi ancora metabolizzato 🙂
Ad esempio, sai cos’è/chi è una GRAVIDA 1 o una GRAVIDA 0?

La gravidanza è la condizione delle femmine dei mammiferi (inclusi gli esseri umani) nella quale vengono portati in grembo uno o più embrioni (o feti). Una gravidanza può comportare una o più gestazioni (ad esempio nel caso di due o più gemelli). Ovviamente, le gravidanze umane sono le più studiate tra quelle del mondo dei mammiferi.

La gravidanza di una donna dura approssimativamente nove mesi a partire dall’ultimo ciclo mestruale fino alla nascita (circa 38 settimane dall’atto del concepimento). Il termine medico per una donna incinta è gestante, proprio come il termine medico per il potenziale bambino è embrione (nelle prime settimane) e feto (fino alla nascita).

La donna incinta per la prima volta è detta primipara o gravida 1: la donna che non ha mai concepito è detta gravida 0.

Normalmente, nelle definizioni mediche e legali, la gravidanza di una donna si divide arbitrariamente in tre periodi trimestrali identici come mezzo per semplificare i riferimenti ai diversi stadi di sviluppo del feto.

Il primo trimestre è il periodo che porta con sé il maggior rischio di aborto spontaneo (morte naturale dell’embrione o feto). Durante il secondo trimestre, lo sviluppo del feto può essere monitorato più accuratamente ed eventuali problemi sono diagnosticabili per tempo. Il terzo trimestre segna la fine del vero pericolo, ovvero se il feto dovesse nascere da quel momento in poi non dovrebbe avere grossi problemi a sopravvivere anche se molto prematuro.

Perché abbia inizio la gravidanza, l’ovocita femminile (ovulo) deve unirsi allo spermatozoo maschile in un processo che viene definito fecondazione o, più comunemente (nonostante sia un po’ meno accurato come termine), concepimento.

Nella maggior parte dei casi, questo avviene durante un rapporto sessuale nel quale l’uomo eiacula all’interno della donna, rilasciando lo sperma all’interno della cavità vaginale. Anche se la gravidanza ha inizio con l’impianto dell’embrione, i medici usano come data iniziale quella del primo giorno dell’ultima mestruazione della donna. In questo modo si può calcolare la Data Presunta del Parto (DPP).

Tradizionalmente, la gravidanza si calcola conclusa dopo 40 settimane (280 giorni) dal primo giorno dell’ultima mestruazione (U.M.), o 37 settimane (259 giorni) dalla data della presunta fecondazione. In ogni caso, la gravidanza si considera a termine tra le 37 e le 43 settimane dall’ultimo ciclo. I bambini nati prima delle 37 settimane sono considerati prematuri, mentre quelli nati dopo le 43 settimane sono considerati postmaturi.

Altri metodi indicano che la gravidanza dura 266 giorni dalla data della fecondazione. Si tratta di circa 38 settimane o, approssimativamente, 8 mesi gregoriani e 22,5 giorni (o 9 mesi lunari pieni).

In accordo con gli stessi metodi, meno del 10% delle nascite avviene a termine, il 50% avviene entro la data stabilita e circa il 90% entro due settimane. Ma non è chiaro se questo dato sia riferito alla data dell’ultima mestruazione o a una sonografia precoce.

Nonostante tutti questi numeri e questi metodi, la reale durata di una gravidanza è molto variabile e dipende da un gran numero di fattori. Ad esempio la prima gravidanza tende a essere più lunga delle successive.

Una datazione accurata del concepimento è importante, poiché è utile nel calcolo dei risultati di vari esami prenatali (come il tri test). E’ anche probabile che il personale medico decida di indurre il parto se un bambino è considerato “in ritardo”. Il termine di gravidanza è solo una rozza stima e il processo di datazione accurata di una gravidanza è complicato dal fatto che non tutte le donne hanno un ciclo regolare di 28 giorni o ovulano al 14esimo seguendo alla lettera il ciclo del mese precedente. All’incirca il 3,6% delle donne partorisce nel giorno previsto dalla U.M. e il 4,7% nel giorno previsto dall’esame a ultrasuoni.

L’inizio di una gravidanza può esser rilevato in tanti modi, inclusi i numerosi test di gravidanza che rilevano la presenza dell’ormone generato dalla neo-formata placenta. Test di laboratorio su sangue e urine possono rilevare l’ormone precocemente, pochi giorni dopo l’avvenuta fecondazione (6-8). I test casalinghi non riescono a rilevare la presenza dell’ormone prima di 12-15 giorni dalla fecondazione. Entrambi possono rilevare la presenza dell’ormone (e quindi lo stato dell’effettiva gravidanza) ma non possono datarne con certezza lo stadio e l’età.

Nella fase post-impianto, i blastocisti secernono un ormone chiamato gonadotropina corionica umana che, a sua volta, stimola il corpo luteo nell’utero a produrre progesterone. Questo serve a mantenere le pareti dell’utero, in modo che l’embrione possa continuare a nutrirsi. Le ghiandole delle pareti uterine si gonfiano in risposta ai blastocisti e i capillari sono stimolati alla crescita. Questo permette ai blastocisti di nutrirsi e ricevere dalla donna tutto ciò che gli è necessario.

I test di gravidanza misurano la presenza di questo particolare ormone e, di conseguenza, la presenza di un embrione in utero.

Di seguito, tutte le settimane di gravidanza con immagini, disegni e video:

Primo Trimestre di gravidanza

Secondo Trimestre di gravidanza

Terzo Trimestre di gravidanza