Al parchetto, in spiaggia, a casa di amici… a volte i nostri figli si mettono a litigare. Che cosa fare quando si arrabbiano in quel modo? Come intervenire?
“I conflitti sono per i bambini una fantastica prova per imparare l’arte di stare insieme e acquisire il senso del limite ossia la presenza altrui come freno”, spiega Daniele Novara, pedagogista, presidente di Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti.
Anche nel mondo animale accade questo. Le femmine degli uccelli litigano violentemente quando il maschio torna tardi nel nido. Gatti e cani fanno spesso la lotta. Sono le azioni concrete anche aggressive a funzionare perfettamente da valvola di sfogo liberatrice.
Prontuario per i genitori
Come gestire i comportamenti aggressivi dei propri bambini. Ecco alcune regole da mettere in pratica per risolvere tante situazioni.
- Se nostro figlio fa male un altro, suggeriscili di curare il bambino colpito (portagli un bicchiere d’acqua, applicare una crema….). Così gli insegniamo a chiedere scusa e a rappacificarsi in modo costruttivo: è essenziale che i bambini di questa età imparino ad assumersi la responsabilità per aver ferito un altro e il valore dell’impegno necessario a riparare il danno.
- Diamo come genitori il buon esempio esprimendo e controllando la nostra frustrazione: sono triste perché hai fatto male al tuo amico. Secondo te cosa dovrei fare per farmi passare questa tristezza?
- Importante è mantenere sempre la calma: qualsiasi sia situazione che ci troviamo di fronte non urlare, non agitarsi ma piuttosto richiedere silenzio con forza. Fondamentale per riacquistare la capacità di ragionare sulla situazione.
- Assicurararsi che nessuno rida durante il comportamento inadeguato dei bambini: se uno dei piccoli tira i capelli, insulta, picchia l’altro, è fondamentale non mostrarsi divertiti. Il riso  è un rinforzo per il bimbo che aggredisce e una fonte di stress per chi subisce.
- Cerchiamo di capire la causa del comportamento aggressivo per poi chiarirlo a ogni bambino coinvolto nella lite, sia l’aggressore sia l’aggredito.
- Fondamentale spiegare al bambino autore del gesto il motivo per cui quel comportamento è inappropriato e portarlo a capire in che modo sarebbe stato meglio comportarsi.
- Se necessario, scegliete una punizione o un castigo adatto all’età del bambino: questo pomeriggio non guardi il primo quarto d’ora dei cartoni animati; non devi graffiare il fratellino, perché gli fai male. Adesso per punizione stai seduta sulla sedia per un minuto e mezzo.
- Compiuta la punizione, ci deve essere pacificazione e perdono. Frasi da dire: “il castigo è finito, so che tu hai capito. So che te lo ricorderai e che cercherai di fare come ti ho detto e di non fare più come avevi fatto”. 
Il bambino deve imparare che è possibile tornare a pieno titolo nel consesso sociale, e che la stima, l’amore e la bontà della relazione intera possono essere ripristinati e rinsaldati.