In Gravidanza

Prevenzione del perineo

Per molte il perineo è una zona sconosciuta o quasi, invece è una zona delicata che non va trascurata, per evitare i problemi di cui sotto. Leggete è importante!

Definizione scientifica:Il perineo o zona perineale è uno spazio anatomico, che osservato in un corpo posto in posizione dorso-sacrale, detta anche posizione ginecologica (sdraiato sul dorso con le cosce e le gambe flesse ed allargate), risulta delimitato in alto dalla sinfisi pubica, in basso dal coccige e lateralmente dalla parte interna delle cosce. Una linea ideale tracciata da una tuberosità ischiatica all’altra la divide in una zona superiore urogenitale, che nella donna contiene la vagina e nell’uomo lo scroto, ed in una zona inferiore anale. Ha una forma di losanga e comprende la fossa ischio-anale ed il diaframma pelvico. È costituita da un piano muscolo aponevrotico e da quello cutaneo ed è riccamente fornito di peli e ghiandole sebacee.

In parole semplici, il perinneo è quella zona di pelle che va dalla vagina all’ano.

Il parto determina sempre una distensione del perineo, che interessa la cute, la mucosa vaginale e la muscolatura perineale. In particolare, il passaggio della testa del bambino attraverso il canale del parto, circondato da queste strutture, provoca lo stiramento dei muscoli, un aumento della distanza dell’ano dalla vulva e una distorsione e dilatazione degli sfinteri, uretrale ed anale, col rischio di perdita di tonicità, elasticità e contrattilità muscolare.

Il muscolo, in particolare, è la struttura meno resistente allo stiramento, pertanto la rieducazione dopo il parto è utile anche in assenza di lacerazioni o episiotomia.

Le lesioni del muscolo, se non vengono trattate, possono portare a una ridotta funzionalità muscolare che, specialmente dopo la menopausa, può comportare la perdita di urina e, più raramente, di feci, e a volte la caduta verso il basso di utero e/o vescica (prolasso). A breve termine, invece, una lesione del muscolo perineale, può comportare una certa difficoltà nella ripresa dei rapporti sessuali.Non tutte le donne sono esposte agli stessi rischi di distensione del perineo.

Alcuni fattori accentuano questo tipo di problema: la nascita di un neonato molto grande (più 3,7 kg) o la cui circonferenza cranica è superiore a 35,5 cm, o l’uso del forcipe.

Il rischio aumenta anche quando la madre è alla terza gravidanza.
Durante la prima visita post parto il ginecologo constaterà sicuramente una mancanza di tonicità perineale.
L’ideale è cominciare la rieducazione un mese dopo il parto, e comunque mai dopo 5-6 mesi dal parto, altrimenti la rieducazione sarà meno efficace.

Gli esercizi vanno eseguiti con costanza. All’inizio potrebbero risultare difficili, soprattutto l’individuazione e la presa di coscienza della zona muscolare da esercitare, poiché non sono muscoli che utilizziamo coscientemente nella vita di tutti i giorni e la zona viene sempre considerata una sorta di tabù. In questo caso, potete farvi aiutare da un terapeuta (l’ostetrica, il fisioterapista, il ginecologo…), che vi guiderà nel percorso finché non acquisite da sole la capacità e la presa di coscienza. È importante coinvolgere il partner, soprattutto in questa prima fase, perché potrebbe esservi di aiuto in seguito, a casa, quando eseguirete gli esercizi da sole.

Svuotate la vescica. Assumete una posizione comoda, in cui riuscite facilmente a rilassare i muscoli di cosce, natiche e addome. Fate in modo di non essere disturbata durante gli esercizi.

Contraete e tirate in dentro i muscoli attorno all’ano, la vagina e l’uretra contemporaneamente, sollevandoli verso l’alto all’interno (può esservi d’aiuto immaginare di avere un ascensore dentro di voi che deve salire fino all’ultimo piano e voi dovete tirarlo in su). Cercate di trattenere saldamente la contrazione per cinque secondi e poi rilasciate e abbandonate i muscoli.

Ripetete l’esercizio di contrazione e sollevamento e rilassatevi. Tra una contrazione e l’altra devono passare circa 10 secondi. Se siete riuscite a trattenere la contrazione facilmente, provate a trattenerla più a lungo, anche 10 secondi. In questo caso la pausa deve durare 20 secondi.

Riptete l’esercizio il massimo di volte possibile fino a un (max 8-10 volte), sempre facendo passare 10-20 secondi tra una e l’altra.

Eseguite la serie di esercizi, per intero, almeno 4-5 volte al giorno, ricordando di:

– non trattenere il respiro durante la fase di contrazione;
– non spingere verso il basso, ma contrarre e tirare verso l’alto;
– non contrarre le natiche, le cosce e i muscoli addominali.

L’esercizio di interrompere la pipì è di aiuto nella bonificazione e nel recupero dell’elasticità della muscolatura perineale.