I papà di oggi hanno guadagnato un rapporto con i figli che loro stessi non hanno mai avuto con i rispettivi padri. Oggi, infatti, il gap tra mamma e papà sulla cura dei figli si è decisamente ridotto rispetto alle generazioni precedenti.
I papà contemporanei sono radicalmente cambiati rispetto al passato: sono più affettuosi e soprattutto presenti. Cambiano pannolini, si alzano la notte, lavano i patti (a volte!), accompagnano i figli a scuola o in piscina. Forse i padri di oggi hanno scoperto la bellezza della paternità!
C’è qualcuno che chiama questi nuovi padri “mammi”, ma sinceramente la trovo una definizione poco corretta, come se l’affetto e la cura fosse esclusiva prerogativa delle mamme. I padri sono padri e come tali dovrebbero essere amorevoli e felici di stare con i propri figli, punto.
Forse se proprio si vuole fare un appunto a questi padri contemporanei è la poca autorevolezza. I papà di oggi hanno riscoperto la dolcezza e questa è assolutamente un bene, ma spesso non è accompagnata dalla necessaria fermezza che serve per gestire i conflitti, ma anzi, da un’eccessiva preoccupazione. Il risultato è una generazione fragile, che getta la spugna al primo ostacolo. E voi, cosa ne pensate?