a lezione di integrazione da Jacinda Ardern
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Primo ministro neozelandese dà una lezione di integrazione

Il 15 marzo, la Nuova Zelanda è stata colpita da un gravissimo attacco terroristico, che ha visto la morte di 50 persone musulmane in 2 moschee. Dopo l’attentato di venerdì scorso Jacinda Ardern, il premier neozelandese, è scesa in campo tenendo un discorso molto toccante in Parlamento.

Jacinda Ardern, passato agli onori della cronaca per essere diventata mamma di una terza bambina e per il sostegno del marito, che si è preso l’incarico di restare a casa con la piccola, con il suo discorso ha dato una bella lezione di integrazione ed empatia.

Ecco, una delle parti più sentite del suo lungo discorso: “In un tranquillo venerdì pomeriggio, un uomo ha fatto irruzione in un luogo pacifico di culto e ha ucciso cinquanta persone. Quel tranquillo venerdì pomeriggio è diventato il più buio dei nostri giorni. Ma per le famiglie è stato più di questo. È stato il giorno in cui un semplice atto di preghiera, di pratica del loro credo musulmano e della loro religione, ha portato alla perdita delle vite dei loro cari. Quei cari erano fratelli, sorelle, padri e bambini. Erano neozelandesi, sono noi. E poiché sono noi, noi, come nazione, li piangiamo. Sentiamo un forte obbligo nei loro confronti”.

Il premier, a chiusura del suo discorso, ha chiesto di non pronunciare il nome de terrorista, ma quello delle persone uccise. Perché quell’uomo era a caccia di notorietà. Quella celebrità che purtroppo Facebook e YouTube gli hanno dato ugualmente…