L’acqua è l’elemento vitale… ci dona la vita e ci permettere di sopravvivere, ma può essere anche di grande aiuto nei primi mesi dopo il parto, sia per la madre che per il bambino. Grazie alla sua permanenza nell’utero della madre, il neonato è perfettamente a suo agio nell’ambiente acquatico, così che l’acqua calda diviene un elemento familiare che genera in lui un senso di calma e di rilassamento.
Stessi effetti benefici si possono riscontrare nella madre stessa, di conseguenza il bagno può diventare un momento per ricreare quell’atmosfera magica, quell’empatia fra madre e figlio che c’era durante la gravidanza e può quindi diventare l’occasione per allattare il bambino (attenzione a non addormentarsi! So che suona stupido dirlo ma…fate attenzione!).
In un momento così intimo e rilassante si può riprendere quella profonda comunicazione che non s’interrompe con il parto e creare i presupposti giusti per un buon allattamento. L’acqua isola da agenti esterni e permette di ristabilire il senso dell’unità tra madre e figlio che si rigenera nel reciproco scambio attraverso la poppata.
Attraverso questo scambio il bambino non si nutre solo del latte materno, ma assimila anche i pensieri e le sensazioni della mamma che può avvolgerlo con le sue carezze quando è completamente immerso in lei.
L’allattamento in acqua da subito dopo la nascita può accompagnare il bambino lungo tutte le altre esperienze che l’acqua gli offre. La sua naturale acquaticità, si autoriproduce e si riattiva nei giochi, nelle coccole con la mamma, egli esplora l’ambiente che lo circonda ed i confini del suo corpo, rivive attraverso il massaggio tiepido dell’acqua, l’intenso piacere provato dalle carezze dei liquidi del ventre materno e ciò lo fa sentire protetto e al sicuro.