Primi mesi

Allergie alimentari

allergie alimentariMolti bambini convivono con allergie a particolari alimenti. Nonostante le vere allergie alimentari si trovino solo nel 2-5% dei bambini, talvolta si sviluppano intolleranze che creano disagi; le cause più comuni sono noci, arachidi, uova, soia, frumento, latte e burro di noccioline.

Quando un bambino ha un’allergia a un particolare alimento, i sintomi si riscontrano nel giro di un’ora dall’assunzione dello stesso. Comunemente si possono riscontrare difficoltà respiratorie, rash cutanei, vomito, diarrea, nausea e dolori addominali. Alcuni bambini soffriranno anche di rigonfiamenti delle labbra e all’interno della gola, ma le difficoltà maggiori saranno quelle respiratorie.

Se il tuo bambino soffre di una forte allergia ad un cibo che ha mangiato in gran quantità, potrebbe verificarsi una reazione allergica molto seria. In questo caso si rischia di andare incontro all’anafilassi: difficoltà respiratorie, rigonfiamenti sulla bocca e nella gola e diminuzione della pressione sanguigna sono le conseguenze più comuni. E’ possibile andare incontro anche ad uno shock ed è, potenzialmente, possibile morire a causa di una severa allergia alimentare.

Se un bambino è intollerante ad un particolare alimento, può reagire in modo similare ad una vera e propria allergia. In questo caso, comunque, la situazione è molto meno seria poiché non è coinvolto il sistema immunitario. Potresti notare sintomi simili ma in forma molto più lieve, come vomito, diarrea e rash cutanei.

Se il tuo bambino ha mangiato qualcosa e noti dei sintomi similari ad un’allergia alimentare, non dargliene più: segnare su un diario le reazioni del bambino e il cibo che ha ingerito aiuta a identificare l’esatta causa del malessere. Chiama immediatamente il tuo pediatra per istruzioni dettagliate se il tuo bambino sta avendo una reazione molto seria. Una volta appresa la causa dell’allergia dovrai imparare a leggere con attenzione le etichette dei cibi: se il tuo bambino è allergico al latte, dovrai evitare tutto ciò che lo contiene come formaggio, burro, gelato, yogurt, panna acida e tutti gli altri cibi che possono contenerlo, compresi quelli nei quali l’etichetta suggerisce attenzione a possibili tracce.

Nell’introdurre nuovi cibi al tuo bambino, comincia dal semplice: molti pediatri raccomandano di cominciare con banane e patate dolci. Cerca di introdurre un cibo nuovo ogni settimana, ma di mantenerlo per tutta l’intera settimana in modo da arrivare subito a identificare il problema nel caso si verificassero sintomi allergici. Le ricerche hanno dimostrato che è consigliabile aspettare i 6 mesi prima di introdurre cibo solido nella dieta del tuo piccolo, poiché questo diminuisce le possibilità dello sviluppo di un’allergia alimentare. Comincia a introdurre cereali quali il riso e l’avena prima del frumento e non dargli latte vaccino prima del primo anno di età. I pediatri sconsigliano le uova prima dei due anni mentre per noci e noccioline bisognerebbe attendere i tre anni.