Consigli per far dormire il neonato

Far dormire il bambino è uno dei primi ostacoli per i neogenitori di ritorno dall’ospedale; bisogna ricordare loro che ci vuole comunque del tempo perché il piccolo si abitui a dormire per tutta la notte. I neonati dormono dalle sedici alle venti ore al giorno, solitamente un paio d’ore alla volta; il loro piccolo stomaco implica un bisogno frequente di piccole quantità di cibo, per cui hanno bisogno di tempo prima di essere fisicamente pronti a dormire per tutta la notte. La maggior parte dei bebè è in grado di farlo all’incirca dopo tre mesi.

Molti genitori piazzano la culla direttamente nella loro camera nel corso dei primissimi mesi, in modo da facilitare le poppate notturne. Altre famiglie adottano il metodo del co-sleeping, dove il bambino dorme direttamente nel letto dei genitori (prestando la massima attenzione e con tutte le precauzioni necessarie per la sua sicurezza, come le sbarre laterali e un materasso duro), ma non importa quale metodo sceglierai: il bebè non dormirà per tutta la notte finché non sarà fisicamente capace di farlo. Cercare di forzarlo troppo presto non servirà a nulla, ti darà solo frustrazione.

Una notte, quando il piccolo sarà intorno al terzo o quarto mese, ti sveglierai e ti accorgerai che sta ancora dormendo: è una gran bella sensazione! Ma cosa farai quando ti sarai abituata e il tuo piccolo deciderà di tornare a dormire ad ore alterne? Ormai dovresti avere una routine serale ben collaudata, ma potresti accorgerti di aver bisogno di qualche piccola modifica. Gli orari dei sonnellini cominciano a cambiare: il piccolo ne fa di meno e più brevi. A volte anche solo qualche modifica ai riposini può aggiustare le cose e permettere al tuo piccolo di dormire per tutta la notte.

Potresti anche aver bisogno di modificare le abitudini alimentari pre-nanna; se il pancino del tuo bebè è pieno quando è ora di metterlo a nanna, dormirà più a lungo. Riuscire a far dormire il piccolo per almeno cinque o sei ore è già un buon traguardo; pian piano comincerà a dormire di più allungando i tempi tra una poppata e l’altra.

Ci sono, tuttavia, anche i neonati che semplicemente non vogliono tornare a dormire; si svegliano irritati, irrequieti o semplicemente vogliono giocare e tu hai a disposizione diverse opzioni. Alcuni genitori lasciano piangere e sfogare il bambino a intervalli crescenti, finché non impara a calmarsi e riaddormentarsi da solo (vedi: “Fate la nanna“); altri usano il metodo “entra e osserva”, dove entrano nella stanza ma non prendono in braccio il bambino, confortandolo senza il contatto fisico e aiutandolo a tornare a dormire da solo. Alcuni continuano semplicemente il metodo co-sleeping, dove il bimbo si sveglia e la mamma si accorge a malapena della sua poppata.

Un altro piccolo aiuto per il piccolo può essere un massaggio prima della nanna; il rilassamento dovuto al massaggio favorisce un profondo sonno ristoratore. Se si sveglia durante la notte puoi provare con un altro breve massaggio, possibilmente solo sulle braccia e sulle gambe, fino a farlo rilassare di nuovo.

Ogni bambino è diverso, per cui dovrai procedere per tentativi e capire cosa aiuta realmente il tuo piccolo; quando trovi qualcosa che sembra funzionare, ritentala e approfondisci per capire se è quella giusta. Stabilire una routine aiuterà il tuo bambino a capire come funzionano le cose; dopo poco tempo dormirete tutti più a lungo e sarete più riposati durante il giorno.

I suoni giusti per dormire

L’ambiente che ha accompagnato il tuo bambino per nove mesi era tutt’altro che silenzioso. A cullarlo c’era una dolce sinfonia: il battito del tuo cuore e i fluidi in entrata ed uscita dalla placenta (ricordi quei suoni che hai sentito mentre ascoltavi il battito del tuo bambino durante l’ecodoppler?). Le ricerche indicano che i rumori dolci e la musica rilassante aiutano il tuo bambino ad addormentarsi più facilmente: questo perché certi suoni aiutano a ricreare un ambiente a lui più familiare rispetto ad una stanza in completo silenzio.

Molte persone amano usare una musica dolce e distensiva per accompagnare il sonno del proprio bambino. Se vuoi farlo, scegli la sua ninnananna con molta attenzione; alcuni generi (tra cui il jazz e molti brani di musica classica) sono troppo complessi e stimolanti. La musica deve essere rassicurante e gentile, un motivo semplice, ripetitivo e ripetibile, come le ninnenanne tradizionali. Ci sono anche dei CD con apposite canzoni per la nanna, create proprio per calmare i piccoli e facilitare loro il sonno; scegli qualcosa che piace anche a te, poiché la dovrai ascoltare notte dopo notte 🙂 Si trovano anche dei CD che riproducono i suoni della natura, ottimi per creare un ambiente confortevole per il tuo piccolo. I suoni contenuti nei CD (la pioggia che cade, un ruscello che scorre o le onde del mare) sono spesso molto simili a quelli che il tuo bambino sentiva all’interno del grembo materno. Un orologio ticchettante o un acquario con dei pesci possono comunque fornire un sottofondo piacevole per lui.

“Oggi sono uscito e ho acquistato un piccolo acquario. Sembra che il ronzio delle luci e delle bollicine aiuti la piccola Aurelia a rilassarsi e prendere sonno. Non ho comperato anche i pesci però, l’acquario è vuoto. Chi ha il tempo per occuparsi dei pesci quando sei mezzo addormentato per tutto il giorno?” – Salvatore, padre della piccola Aurelia di 13 mesi.

Può sembrare una assurdità ma molti rumori cosìdetti “bianchi”, come il rubinetto dell’acqua aperta o l’aspirapolvere di casa, possono aiutare a far calmare il bambino. Fai una prova: mentre piange, vai in cucina e cullandolo, apri il rubinetto dell’acqua.

Se devi mettere a dormire il tuo piccolo in una casa rumorosa e piena di persone, tenere acceso il CD può mascherare i rumori e aiutarlo a non svegliarsi; può anche essere utile ad abituarlo nel passaggio da un rumoroso ambiente giornaliero ad uno serale/notturno totalmente silenzioso.

Quando il tuo bambino si abitua a questi rumori rilassanti, puoi usarli per aiutarlo a riaddormentarsi quando si sveglia nel cuore della notte. Calmalo facendogli ascoltare la musica (o i suoni), mantenendo il volume basso. Se si sveglia e si rimette a piangere, riprova di nuovo. (questa “strategia” è la stessa de “La pecora Ewan” e similari)

Se il tuo bambino si abitua ai suoni, alla musica e ai rumori riconoscendoli come “ninnananna”, puoi trarne vantaggio e portare sempre con te il CD per aiutarlo a dormire anche quando siete fuori casa. (Consiglio: se hai un iPhone o un telefonino di ultima generazione, puoi utilizzare quello!)
La sensazione di familiarità con questi suoni lo aiuterà a dormire anche in ambienti a lui sconosciuti.

Poco a poco il tuo bambino dipenderà sempre meno da questo trucco e imparerà ad addormentarsi da solo. Non cercare di forzare questo processo: non c’è nulla di male per lui nell’addormentarsi cullato da rumori e musiche confortevoli e rilassanti. Quando pensi che possa cominciare a disabituarsi, abbassa il volume della musica pian piano ogni notte, fino a spegnerla del tutto.

I bambini amano queste musiche dolci e rassicuranti, e per te è un altro piccolo trucco utile ad aiutarlo a dormire, con amore e senza doverlo sentire piangere.

P.S.
Nella foto la nostra amica psicologa Maria Francesca con il suo bambino