Una gravidanza viene definita a termine quando ha una durata di 38 – 42 settimane, calcolando come punto di partenza il primo giorno dell’ultima mestruazione. Ne consegue che l’età gestazionale di un neonato a termine varia anch’essa da 38 a 42 settimane.
Un neonato viene definito pretermine o “prematuro” quando la sua nascita avviene prima della 38° settimana e postermine o “postmaturo” dopo la 42° settimana.
I genitori spesso si preoccupano delle misure alla nascita, chiedendosi se il proprio bambino pesi il giusto, se è “alto” o “lungo” il giusto e così via.
Quali sono le misure alla nascita corrette?
Non esiste una risposta sola, bisogna ragionare in termini di medie. Ecco allora che:
Il peso medio di un neonato a termine è di 3,300 – 3,400 Kg; i maschietti pesano circa 100 – 150 grammi in più delle femmine.
La lunghezza media del neonato è di 50 cm. , con poca differenza tra maschio e femmina. Le proporzioni corporee sono differenti rispetto a quelle del bambino o dell’adulto: il tronco è più lungo e gli arti sono relativamente corti, soprattutto quelli inferiori.
La circonferenza cranica è di 34,5 – 35 cm.; il capo appare grosso quasi come il torace.
Naturalmente questi dati rappresentano la media della popolazione italiana e variano in relazione al sesso del neonato, alla statura dei genitori, a fattori geografici, alle condizioni nutrizionali e di salute materna.
Oltre ai valori medi che sono stati descritti esistono dei limiti di valore definibili come massimi o minimi, all’interno dei quali si parla sempre di normalità .
Sono stati infatti eseguiti studi che hanno permesso di creare, attraverso calcoli statistici, i valori medi, i valori minimi e massimi di alcuni parametri di misurazione fra i quali il peso, la lunghezza e la circonferenza cranica. Tali valori sono espressi in una sorta di percentuale e vengono definiti centili. Si considerano normali i valori che sono compresi tra il 10° ed il 90° centile.
[su_box title=”CENTILI” style=”bubbles” box_color=”#f37dff” title_color=”#000000″ radius=”5″]Con il centile o percentile si introduce un metodo per quantificare un parametro di misurazione in relazione al valore di grandezza e alla sua distribuzione nella popolazione normale studiata.
Si supponga di porre in ordine crescente 100 bambini normali, della stessa età e di valutarne la statura.
La statura del 50° bambino rappresenta la media e viene definita come 50° percentile; questo bambino avrà 50 coetanei più alti di lui (cioè il 50% della popolazione studiata è più alto di lui) e 50 coetanei più bassi (cioè il 50% della popolazione studiata è più basso di lui).
Se facciamo un esempio col peso, mettendo sempre in ordine crescente 100 bambini sani di uguale età , e vediamo che tale misurazione di peso corrisponde al 25° bambino, si deduce che quel bambino si pone sul 25° percentile e che il 25% dei bambini suoi coetanei in quella popolazione pesa meno di lui, mentre il 75% è più pesante.
Viene definita normale una misurazione (peso, statura, circonferenza cranica, etc.) che si pone tra il 10° e il 90° percentile di un morfogramma o tabella di misurazione.
Al di sopra del 90° centile o al di sotto del 10° centile è necessario valutare con attenzione la deviazione dalla normalità .
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