Quante volte le mamme si sentono dire che il proprio figlio è viziato o furbo perchè sta tranquillo solo in braccio? Molte volte! E si che è così bello tenerlo stretto stretto vicino al cuore….solo che sembra che se ora si risponde a questa sua richiesta non si riuscirà mai più a metterlo giù….non bastasse crescerà insicuro, mammone, non tollerante alle frustrazioni…che razza di mamma vorrebbe questo per il proprio figlio? Meglio rimetterlo giu’…ma com’è che i suoi pianti straziano il cuore della mamma che deve farsi violenza per non correre da lui? Come mai l’istinto materno cerca di mettere a tacere la razionalità e spinge ad accorrere in suo aiuto?
Com’è che quando piange sembra proprio soffrire molto?
Uffa che fatica fare la mamma!!
Sai cos’è l’esogestazione?
Nessuno ne parla mai ma, forse, conoscere questo aspetto ti aiuterà a comprendere i segnali del tuo bambino e a rispondere più serenamente ai suoi bisogni, lasciandoti guidare dal tuo istinto. I segnali del tuo bambino e le risposte istintive, non quelle modulate dalla lettura e dal contesto sociale, sono il frutto di millenni di lavoro della natura per offrire alla specie (quindi al tuo bambino) le migliori condizioni possibili di salute fisica ed emotiva.
In pratica si ritiene il cucciolo d’uomo nasca “prematuro” a differenza di molti altri mammiferi che hanno già delle abilità che permettono loro la sopravvivenza (correre, scappare, nutrirsi). Il cucciolo d’uomo nasce che non sa regolare la propria temperatura ma il corpo materno sa farlo per lui se lo tiene a contatto. Nasce che “crede” di essere un tutt’uno con la sua mamma e serviranno mesi per un lento e graduale riconoscimento di se. Ha bisogno in tutto e per tutto di cure per sopravvivere. Il neonato ha bisogno di molti mesi di “esogestazione”, ovvero di crescere al di fuori dell’utero nelle condizioni il più possibile simili al ventre materno per terminare il suo sviluppo e raggiungere uno stadio di maturità fisica ed emotiva.
Queste condizioni sono esattamente quelle che il bambino ricerca chiedendo di stare in braccio, vicino al cuore della sua mamma (e del papà), sopra la sua pancia, tra le sue braccia, accanto alla sua voce.
La ricerca ha ampiamente dimostrato come la marsupio terapia dia risultati migliori delle incubatrici in termine di crescita, sviluppo e salute del neonato pretermine. Non c’è motivo di pensare che lo stare in braccio non sia salutare per lo sviluppo del bambino in esogestazione anche se non riconosciuto dalla scienza come reale prematuro, nel senso del termine che attribuiamo a questa parola.
Questo è uno dei compiti più importanti di una madre, tenere in braccio il proprio bambino!
In molte culture questa pratica viene svolta con estrema disinvoltura dalle madri anche mentre lavorano o svolgono gesti abituali come il cucinare ed il lavarsi. Spesso viene usata la fascia che aiuta la madre ad avere entrambe le mani libere per svolgere le sue mansioni.
Nella nostra cultura tenere un bambino molto in braccio viene visto negativamente… eppure nelle culture dove i bambini vivono praticamente in braccio non si evidenziano problemi particolari di morbosità o dipendenza, anzi!
E’ difficile però per la mamma circondata da una cultura che spinge al distacco precoce, riuscire a vivere serenamente il bisogno del bambino di stare in braccio. Sembra sia molto più faticoso proprio perchè manca il sostegno della comunità, il riconoscimento per il grande lavoro che si sta svolgendo. Incontrarsi con altre mamme che come te hanno deciso di assecondare questa richiesta del bambino, potrebbe rivelarsi molto piacevole, aiutandoti a svolgere il tuo lavoro di mamma con più serenità.
Ovviamente l’allattamento garantisce una dose maggiore di contatto corporeo ma se non allatti tieni ancor di più in braccio il tuo cucciolo. Spoglialo, toccalo, massaggialo, ne ha bisogno, vive di parole di pelle, di contatto piacevole. Rispondere ai segnali, soddisfare i bisogni del neonato permette di porre delle basi sicure nella relazione mamma-bambino e un armonioso sviluppo della personalità.
Fino a quando tenerlo in braccio?
Non c’è ovviamente una risposta scritta nella pietra, se si fa riferimento all’esogestazione tipicamente questa finisce quando il bambino comincia a gattonare (tra i 6 e i 10 mesi).
Buona esogestazione!