In Gravidanza

Com’è partorire in acqua?

partorire in acquaL’effetto rilassante dell’acqua insieme al calore, può aiutarti durante il parto.

Se ci si agita le contrazioni possono perdere il loro ritmo, questo significa che il parto può arrestarsi e ripartire senza però andare avanti.

Essere immerse in acqua aiuta a portare le contrazioni in travaglio attivo in modo che sia meno stressante sia per te che per il tuo bambino.

Essere rilassate aiuta anche a respirare con calma, questo significa che si hanno meno possibilità di fare respiri corti che rendono le contrazioni più dolorose.

Durante il travaglio in acqua il corpo rilascia meno adrenalina e meno ormone dello stress e più ossitocina che stimola le contrazioni rendendole più forti e regolari.

Il corpo può anche rilasciare endorfine ormoni che aiutano ad affrontare al meglio le contrazioni. Una vasca è dunque il luogo ideale per il parto.

Una volta immerse nelle calde acque della piccola piscina si è in un mondo a parte, se le luci sono basse e la camera è tranquilla l’effetto sarà ancora più intenso, tutto ciò potrà aiutarvi ad entrare in sintonia con il parto.

L’acqua ti farà sentire più leggera e darà libertà di movimento facendoti sentire maggiormente a tuo agio, la posizione migliore sarà quella che aiuterà il bambino a muoversi con più agilità verso il bacino.

Una regola data per praticità è quella di tenere le ginocchia lungo i fianchi ma si possono adottare comunque altre posizioni per facilitare la nascita.

L’acqua calda può rendere più semplice sopportare il dolore è lo stesso principio che si usa per lenire il mal di pancia o il mal di schiena.

Negli ospedali statali le linee guida impongono di non lasciare sola la partoriente in vasca, questo significa che il tuo partner e un medico saranno sempre presenti.

Il parto in acqua è spesso un esperienza positiva che molte madri desiderano rifare all’arrivo del figlio successivo.

Come ci si sente a partorire in acqua?

Stare in posizione eretta può essere più facile utilizzando la vasca, stare in verticale dà il vantaggio di partorire utilizzando la gravità.

Può essere più difficile spingere in aria piuttosto che in acqua dove si può contare sul sostengo che questa offre e sui bordi utili per aiutarsi durante le spinte.

Per come avviene il parto in acqua, il bambino sarà portato in superficie a partire dalla testa di modo che possa iniziare subito a respirare.

Dall’entusiasmo che segue la nascita in acqua è stato calcolato che circa ogni 200 bambini il cordone ombelicale si stacca da solo.

Il cordone spezzato, specie quando corto non rappresenta un pericolo, l’importante è far uscire delicatamente il bambino dall’acqua.

Le mamme che hanno partorito in questo modo generalmente riportano esperienze positive e sostengono che questo metodo sia molto utile specialmente in fase di spinta.

Ma per il bambino, come sarà nascere in acqua?

Non si può dirlo con certezza, soprattutto perchè i neonati non lo raccontano 🙂
Tuttavia si ritiene che venire al mondo in questo modo sia meno traumatico.

L’idea è che l’acqua calda della piscina sia come quella dell’utero. I bimbi nati in acqua sono spesso più tranquilli e piangono molto meno di quelli nati in aria.

La paura di molte madri è che i figli possano “bere” nascendo in una piscina, in realtà il bambino non respirerà sino a che i muscoli del suo viso non percepiranno un significativo cambio di temperatura.

Gli esperti ritengono che potrebbero esserci dei problemi quando la testa viene portata in superficie prima che il corpo sia uscito ignorando il riflesso di immersione oppure quando l’apporto di ossigeno alla placenta è in qualche modo influenzato.

Sarà l’ostetrica a guidarvi e a monitorare il vostro bambino per far si che tutto vada nel migliore dei modi.

Perché potrei dover uscire dalla piscina?

Potresti scoprire che le contrazioni non sono meno dolorose e se vuoi ricorrere all’epidurale dovrai necessariamente abbandonare la vasca.

Potresti dover uscire dalla piscina anche a causa di complicazioni.

 

Dovrai lasciare l’acqua se:

  • Il parto sta procedendo molto lentamente. L’ostetrica potrà chiederti di lasciare la piscina e muoverti un po’ fino a quando le contrazioni non riprenderanno.
  • Se inizia sanguinamento durante il travaglio
  • La pressione sanguigna sale.
  • Se vengono rilevate tracce di meconio (feci del bambino) in acqua. Se si è già nella seconda fase del parto però potresti non essere spostata, dipenderà da cosa l’ostetrica vedrà tenendoti sotto stretta osservazione e controllando la frequenza cardiaca del bambino.
  • Se ci si sente deboli o si ha sonnolenza.
  • Se l’ospedale in cui hai deciso di partorire dà restrizioni per usare la piscina.

La maggior parte dei parti in acqua non causano problemi, se per caso se ne dovesse verificarsene uno, verrai tirata fuori dalla piscina molto lentamente, in ogni caso il personale dell’ospedale è addestrato ad agire anche in caso d’emergenza dandoti tutto l’aiuto necessario.