glossario
In Gravidanza

Glossario del parto

Il parto è caratterizzato da un insieme di fenomeni materni e fetali che si integrano ed interagiscono tra di loro in modo complesso. Per meglio comprendere questi eventi formuliamo un piccolo glossario del parto che potrai consultare per capire le fasi che caratterizzano la nascita di un bambino. Non è esaustivo ma contiene la maggior parte dei termini che hai sentito o che sentirai in gravidanza, soprattutto all’avvicinarsi del parto.

Amnioressi
La rottura delle membrane, che abitualmente avviene a dilatazione completa, può essere provocata artificialmente con uno strumento apposito chiamato amniotomo.

Impegno del feto
Si parla di “impegno” quando la testa o il podice fetale supera, nelle fasi più avanzate del travaglio, l’ingresso del bacino materno. Questo termine viene spesso usato in modo improprio, anche dagli esperti, per indicare che la testa del bambino è molto in basso, anche al di fuori del travaglio.

Indice della presentazione
E’ una piccola porzione della parte fetale che si presenta al bacino della madre.

  • La piccola fontanella è l’indice nella presentazione cefalica di vertice.
  • La grande fontanella è l’indice nella presentazione cefalica di bregma.
  • La radice del naso è l’indice nella presentazione di fronte.
  • La bocca o il mento è l’indice nella presentazione di faccia.
  • L’osso sacro è l’indice nella presentazione podalica.
  • L’acromion (parte della scapola) è l’indice nella presentazione di spalla.

Livello della parte presentata
E’ la relazione tra la testa del bambino con i vari piani del canale del parto: esprime il grado di progressione della testa durante il travaglio. Viene espresso con valori che vanno dal livello -5 (parte presentata molto in alto) al livello +5 (parte presentata quasi all’esterno dei genitali). Il “piano zero”, che è quello intermedio, corrisponde alle spine ischiatiche, due piccole protuberanze interne al bacino della madre.

Nullipara
E’ una donna che non ha ancora partorito. Questa definizione si usa anche quando vi sono state gravidanze precedenti non portate a termine o solo parti cesarei.

Parità
Esprime il numero di parti vaginali precedenti. Diamo alcune definizioni esemplificative.

  • Secondigravida – primipara: una donna che è alla sua seconda gravidanza e ha avuto un precedente parto.
  • Secondigravida – nullipara: una donna che è alla seconda gravidanza ma ha già avuto un precedente aborto o un taglio cesareo.
  • Primigravida: una donna che è alla sua prima gravidanza.

Parto a termine
E’ il parto che avviene da 37 settimane fino a 41 settimane e sei giorni, cioè tra 259 e 293 gg dall’ultima mestruazione

Parto eutocico
E’ il parto che avviene senza complicazioni e senza alcuna manovra da parte di chi assiste al parto, tranne la normale assistenza prevista alla madre, al bambino o la semplice episiotomia. Il termine “parto eutocico” è spesso usato come sinonimo di parto spontaneo.

Parto indotto
E’ il parto che avviene per provocazione artificiale delle contrazioni con un gel vaginale alle prostaglandine, con l’ossitocina in fleboclisi o con l’amnioressi (rottura artificiale delle membrane). Prima di provocare il parto, è opportuno eseguire una valutazione delle condizioni locali che si basano sul punteggio di Bishop.

Parto multiplo
E’ il parto di due o più feti.

Parto operativo
E’ il parto che avviene grazie a interventi manuali, manovre strumentali o chirurgiche.

Parto pilotato
E’ il parto che insorge spontaneamente, ma viene comunque “guidato” con l’ossitocina.

Parto post-termine
E’ il parto che avviene dalla fine della 42^ settimana in poi, cioè dopo 294 gg dall’ultima mestruazione.

Parto pre-termine
E’ il parto che avviene prima di 36 settimane e 6 giorni, cioè prima di 258 gg dall’ultima mestruazione.

Parto semplice
E’ il parto di un solo feto.

Parto spontaneo
E’ il parto che avviene in modo fisiologico, dopo insorgenza spontanea del travaglio.

Pelvi
E’ la parte più bassa del bacino materno, racchiuso tra il sacro posteriormente, le ossa ischiatiche lateralmente e il pube anteriormente. Rappresenta il vero canale del parto, modellato dai tessuti soffici muscolari e connettivali, che completano la via di passaggio per la nascita del bambino.

Pelvimetria
Indica le manovre con le quali il medico misura le dimensioni del bacino materno. Possono essere meglio eseguite con una radiografia.

Pluripara
E’ una donna che ha già avuto uno o più parti precedenti

Posizione fetale

E’ il rapporto tra l’indice della parte presentata e un punto del bacino della madre. Nella presentazione cefalica di vertice vi sono cinque possibilità:

  1.  Occipito sinistra anteriore (60%): la nuca del bambino è vicino all’inguine sinistro della madre.
  2.  Occipito destra posteriore (30%): la nuca del bambino è vicina all’articolazione sacro-iliaca destra della madre.
  3.  Occipito destra anteriore (6%): la nuca del bambino è vicina all’inguine destro della madre.
  4.  Occipito sinistra posteriore (3%): la nuca del bambino è vicina all’articolazione sacro-iliaca sinistra della madre.
  5.  Rotazione sacrale dell’occipite (1%): la nuca del bambino è vicina al sacro della madre, mentre la faccia è ruotata anteriormente.

Presentazione fetale

È la parte fetale che è più vicina al bacino della madre. Sono possibili:

  •  P. cefalica di vertice (95%): il bambino ha la testa completamente flessa sul tronco e, alla visita, l’ostetrica sente con le dita la piccola fontanella (indice della parte presentata).
  •  P. cefalica di bregma: la testa è meno flessa e alla visita si sente la grande fontanella.
  •  P. cefalica di fronte: la testa è estesa e si sente la radice del naso.
  •  P. cefalica di faccia: la testa è molto estesa e si sente la bocca (il bambino può succhiare il dito dell’ostetrica!) o il mento.
  •  P. podalica (4%): quando il sederino fetale si presenta al bacino materno.
  •  P. di spalla (0,5%): quando, nella situazione trasversale, un spalla del feto si presenta al bacino materno

Punteggio di Bishop
Si tratta di un sistema molto semplice per valutare le potenzialità che una donna ha di partorire in modo naturale. Inoltre serve per scegliere il tipo di metodica per l’induzione del parto. Si basa su alcune caratteristiche del collo dell’utero e sul livello raggiunto dalla testa del feto in relazione al bacino della madre.

Rottura delle membrane

Perdita spontanea del liquido amniotico. Avvertirete un’improvvisa sensazione di bagnato e una perdita di liquido chiaro e inodore. Di seguito alcune definizioni:

  •  Rottura tempestiva: quella che avviene all’apice di una contrazione, quando la dilatazione è completa.
  •  Rottura precoce: quella che avviene nelle fasi precoci del travaglio.
  •  Rottura prematura: quella che avviene prima dell’inizio del travaglio oppure prima del termine di gravidanza; in quest’ultimo caso il parto prematuro è inevitabile.
  •  Rottura alta: quando c’è una piccola lacerazione nella parte alta delle membrane; occasionalmente può fuoriuscire una quantità scarsa di liquido.

Segmento inferiore
E’ la parte muscolare, compresa tra il collo e le pareti dell’utero, che si forma nell’ultimo trimestre di gravidanza e si distende maggiormente durante il travaglio per accogliere il bambino, poco prima della nascita.

Situazione fetale
E’ il rapporto tra l’asse maggiore del feto e quello dell’utero. Vi possono essere tre situazioni:

  1. S. longitudinale: quando il bimbo è a testa in giù o in su, con il suo asse maggiore lungo la linea che va dal pube all’ombelico della madre, parallelo al asse maggiore dell’utero.
  2.  S. trasversa: quando è messo di traverso, con la testa a destra o a sinistra, perpendicolare al asse maggiore dell’utero.
  3.  S. obliqua: quando è a testa in giù o in su, ma la testa o il sederino non sono ben orientati verso il bacino della madre