Lo scorso 25 gennaio Marzia, già mamma della piccola Alice e incinta del suo secondogenito Andrea nota dei lividi sul suo corpo comparsi senza un apparente motivo. Preoccupata si rivolge al medico che la manda a fare un emocromo, poi finisce al pronto soccorso di Palermo, dove la diagnosi è agghiacciante: leucemia promielocitica acuta.
La donna viene affidata all’Unità di Ematologia con trapianto all’Azienda ospedaliera universitaria Policlinico di Palermo diretta dal prof. Sergio Siragusa, che per salvarla senza nuocere al bambino la sottopongono ad una cura innovativa senza chemio.
Marzia, la prima paziente a sottoporsi a questa cura, è stata trattata con acido retinoico e ha ricevuto una terapia di supporto per il rischio di emorragia, molto alto nei casi di leucemia promielocitica. Il 23 aprile è nato Andrea, con parto cesareo e sia lei che il piccolo stanno bene.
Tutti hanno gridato al miracolo, ma sarebbe più corretto parlare di buona sanità, una volta tanto. E voi, cosa ne pensate?