La prima cosa che mette in agitazione tutti i genitori è il pianto del loro bambino perchè viene quasi sempre collegato a un malessere da interpretare per poi risolverlo.
E’ facile riconoscere il pianto da fame quando sono passate due-tre ore dall’ultima poppata, ma non è sempre facile capire quando attraverso il pianto il piccolo vuole comunicare altri bisogni (sete, sonno, caldo o freddo, per esempio) oppure manifestare le proprie sensazioni (dolore, piacere, noia, paura). L’esperienza, ma soprattutto l’istinto, vi aiutreranno con il tempo a decifrare i diversi tipi di pianto e a capire ciò che vostro figlio desidera.
Ma intanto il bimbo piange, che cosa fare?
- Mantenete la calma e non fatevi prendere dall’agitazione.
- Cercate di consolarlo parlandogli dolcemente, coccolatelo e rassicuratelo con la vostra presenza.
- Provate a cambiargli posizione.
- Verificate se ha caldo o freddo: se è sudato (è sufficiente sentire con le dita se dietro il collo è umido) o se ha mani e piedi freddi.
- Controllate se qualcosa lo infastidisce (pannolino sporco, vestiti stretti, naso chiuso).
- Massaggiategli il pancino in senso orario per favorire l’eliminazione dell’aria.
- Se allattate al seno verificate di non avere bevuto tè o caffè che possono averlo eccitato.
Se vi rendete conto che qualcosa non va, che il pianto lascia supporre un dolore perchè è disperato, persistente e inconsolabile, provoca pallore o arrossamento del viso e sudorazione, non esitate a contattare il pediatra.