Un bebè ogni 500 nasce con un piedino o con entrambi i piedi ruotati verso l’interno: si tratta di talismo ed è una delle malformazioni più comuni che vengono individuate al momento del parto.
Non si sa con certezza perché si verifichi: un piede torto o ruotato all’interno potrebbe essere un disturbo ereditario o il fumo della madre in gravidanza.
Il piede talo può essere individuato grazie all’ecografia; in caso contrario la malformazione sarà presa in esame dopo il parto, quando tutti i neonati sono sottoposti ad un esame molto accurato.
Questa malformazione non è bella a vedersi ma non è dolorosa per il bebè.
Guarire dal piede torto
E’ importante comunque intervenire tempestivamente per evitare problemi quando il bimbo inizierà a camminare. Tra i tipi di intervento, c’è una dolce manipolazione dei piedini, che non dovrebbe fare male al piccolo, ma potrebbe comunque indurlo a protestare quando viene eseguita.
Le ossa e i legamenti del bebè sono morbidi e flessibili, al momento del parto, pertanto è possibile correggere gradualmente la posizione del piede talo allungando i legamenti. Circa il 50% dei bebè ora viene curato utilizzando il metodo Ponseti, che comprende l’utilizzo di apparecchi gessati e manipolazione. Cioè riduce i rischi di intervento chirurgico, nella maggior parte dei bambini. Se i piedi del tuo bimbo non reagiscono bene alla manipolazione, forse sarà necessario l’utilizzo di un tutore o di un fissaggio per correggere la posizione del piedino.
Quando sarà più grande, verso il secondo mese, il piede talo in genere si è corretto, anche se è possibile che il bimbo debba utilizzare degli stivaletti speciali durante la notte per circa un anno.
Occasionalmente può essere necessario un intervento chirurgico.
Fonte: rivista mensile “Primi anni”