vestirsi capricci
Una psicologa in famiglia

Fa i capricci per vestirsi

Sono mamma di Nicolò di 2 anni e mezzo, ultimamente è diventato un dramma vestirsi al mattino, continua a fare girotondo intorno al tavolo, si butta per terra frignando etc. non so più cosa fare, se alzo la voce è peggio. Cosa mi consigli? Grazie per la risposta. Manuela

Carissima Manuela, quello che tu stessa hai notato è assolutamente corretto: alzando la voce alimenti infatti solamente il nervosismo che tuo figlio ti sta manifestando.

Il capriccio non è mai un solo capriccio ma un “messaggio in codice” che il bambino manda all’adulto per mostrargli un suo bisogno, un disagio momentaneo, una protesta per qualcosa che non riesce a tollerare.

Spesso dietro questi atteggiamenti “ribelli” potrebbero nascondersi diverse motivazioni.

Il lavarsi, il vestirsi rappresentano “azioni”che determineranno poi la separazione dall’ambiente familiare e ciò spesso comporta “un’angoscia, una preoccupazione” per il bambino stesso.

L’ “uscire” di casa per andare a scuola è il momento in cui, il bambino, lasciando le figure di riferimento si trova ad affrontare il mondo esterno sociale e quindi la scuola. Spesso i bambini “utilizzano” comportamenti tali che servono loro a prolungare il tempo che li divide dal distacco dal proprio ambiente familiare (ad.esempio incollarsi di fronte alla tv, vestirsi molto lentamente, facendo i capricci…..).

Ciò che ti consiglio è di accogliere e contenere fisicamente (con un abbraccio) e verbalmente il tuo bambino cosicchè capisca la tua disponibilità a rendere meno difficile il momento “dell’uscita di casa”.

Potresti anche proporgli di portare con sé un gioco a lui caro…

E, anzitutto, poi, ricordati  di preparare con lui, la sera, ogni cosa di cui avrà necessità la mattina: abiti, scarpe, libri, giochi ( e, ancora, gli oggetti dai quali non si separa mai|!).

In fondo in quel momento tuo figlio ti sta chiedendo ascolto e attenzione comunicandoti, a suo modo, un disagio da distacco, al quale, nella vita, dovrà, comunque, allenarsi.

Maria Rita Parsi