Dal momento che circa il 50% delle gravidanze non sono programmate, le donne in età fertile dovrebbero tenere in considerazione il mantenimento delle immunizzazioni nel corso delle visite periodiche, nel caso in cui una gravidanza a sorpresa venisse a coincidere con un viaggio improrogabile; visti i possibili rischio per il feto, è preferibile non ricorrere alle vaccinazioni in gravidanza.
Una donna dovrebbe rimandare la gravidanza di almeno 28 giorni dopo la somministrazione di un vaccino vivo (es. MRP, febbre gialla) a causa di un teorico rischio di trasmissione al feto.
In ogni caso, studi minori relativi a donne che hanno ricevuto questi vaccini non intenzionalmente durante una gravidanza, non hanno ancora trovato un chiaro collegamento tra questi vaccini e degli spiacevoli esiti delle loro gravidanze.
Secondo l’American College of Obstetrics and Gynecology, una donna in gravidanza avrebbe più sicurezza nel viaggiare durante il secondo trimestre (18-24 settimane), quando solitamente si sente al meglio e non è esposta al rischio di aborto spontaneo o parto prematuro.
Una donna nel terzo trimestre dovrebbe rimandare i viaggi oltreoceano, evitando così il rischio di incorrere in problemi quali ipertensione, flebite o parto prematuro senza la sicurezza del proprio personale medico a disposizione, il quale dovrebbe sempre fornire il proprio consulto prima di qualsiasi viaggio o spostamento (leggi: confrontati sempre con il tuo ginecologo). In generale, le donne in gravidanza che presentano seri malesseri di base non dovrebbero recarsi in Paesi in via di sviluppo.
Preparazione al Viaggio durante la Gravidanza
Sei sei in gravidanza e vuoi partire per un viaggio, nessun problema. Cerca solo magari di scorrere questo elenco che potrebbe esserti utile:
- Prima di partire per qualsiasi destinazione è assolutamente necessaria la conferma clinica di una gravidanza intrauterina.
- L’assicurazione sanitaria potrebbe non coprire il viaggio stabilito. E’ consigliabile informarsi accuratamente sulla copertura assicurativa e, eventualmente, provvedere a coprire qualsiasi rischio che si potrebbe incontrare.
- All’arrivo, è importante prendere coscienza di tutte le strutture sanitarie presenti. Per una donna al terzo trimestre, tali strutture devono essere in grado di affrontare tutte le complicazioni (tossiemia gravidica, cesareo, parto prematuro, …).
- E’ necessario stabilire anticipatamente se le cure prenatali saranno necessarie all’estero o meno, e chi ne dovrà provvedere. La gestante dovrà assicurarsi di non perdere nessuna delle visite prenatali.
- E’ importante sapere se il sangue viene periodicamente esaminato per HIV, Epatite B ed Epatite C nel Paese d’arrivo; la gestante deve informarsi accuratamente sulla sicurezza delle trasfusioni di sangue in caso di necessità. Il suo personale medico dovrebbe anche informarla sul suo gruppo sanguigno, e le donne di gruppo Rh-negativo dovrebbero ricevere immunoglobuline anti-D (un prodotto derivato dal plasma) profilatticamente all’incirca alla 28esima settimana di gestazione. La dose di immunoglobuline dovrebbe essere ripetuta dopo il parto se il bambino risulta essere Rh-positivo.
- Determinare il periodo di influenza stagionale del Paese d’arrivo è fondamentale per potersi organizzare al meglio con i vaccini, in accordo al proprio personale medico.
- La tubercolosi è un altro importante fattore da non sottovalutare; bisogna informarsi accuratamente sul rischio di incorrere in questa malattia, sulla sua prevalenza nel Paese d’arrivo e sulla sicurezza del proprio itinerario di viaggio. Se l’esposizione alla TB è considerata rischiosa, la gestante deve assicurarsi di ricevere una prova di reazione cutanea prima e dopo il viaggio.
Raccomandazioni Generali per Viaggiare durante la Gravidanza
Dovresti viaggiare sempre con almeno un compagno; dovrebbe essere anche consapevole del fatto che, durante la gravidanza, il viaggio potrebbe influenzare negativamente il “suo” benessere. I tipici problemi sono: fatica, bruciori di stomaco, indigestione, costipazione, perdite vaginali, crampi alle gambe, maggior stimolo ad urinare, emorroidi.
Prima della partenza dall’areoporto, dovresti evitare l’assunzione di cibi che favoriscono la produzione di gas intestinale e le bevande prima di un volo (il gas intestinale infatti può espandersi e creare ancora più disagio ad altitudini elevate), e tenere le gambe in movimento (per evitare il ristagno venoso).
Tieni sempre allacciate le cinture di sicurezza, poiché le turbolenze aeree sono imprevedibili e potrebbero causare traumi importanti.
Segnali e sintomi che indicano un immediato bisogno di attenzione medica sono: sanguinamento vaginale, crampi addominali, contrazioni, rottura di membrane, eccessivo gonfiore o dolore alle gambe, mal di testa o problemi alla vista.
Viaggi Aerei in Gravidanza
Dei normali viaggi aerei non comportano particolari rischi ad una gestante in salute e al suo feto. L’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) dichiara che una donna, in stato di singola e ordinaria gravidanza, può viaggiare tranquillamente fino alla 36esima settimana.
- La diminuita pressione presente nelle cabine ha un effetto di scarsa rilevanza sull’ossigenazione del feto, grazie alle sue favorevoli condizioni di ossigeno ed emoglobina.
- Se le condizioni della gestante richiedono un supplemento di ossigeno durante il volo, è importante organizzarsi in anticipo.
- E’ sconsigliato il volo a gestanti con forme serie di anemia (es. falciforme) o storie di tromboflebiti.
- Gestanti con anomalie placentari o rischio di parto prematuro dovrebbero evitare qualsiasi viaggio aereo.
Politiche Aziendali delle Compagnie Aeree e Sicurezza in Aeroporto
Ogni compagnia aerea ha delle proprie politiche riguardo il volo in gravidanza; alcune potrebbero richiedere specifici certificati medici. I voli nazionali sono solitamente accessibili alla gestante fino alla 36esima settimana, mentre quelli internazionali sono permessi solo fino alle settimane 32-35esima, a seconda della compagnia. Normalmente la gestante è esortata a portare con sé i propri documenti relativi alla gravidanza, al presunto giorno del parto, al gruppo sanguigno e ai contatti del suo personale medico.
Per quanto riguarda il personale di volo quali hostess e piloti, il lavoro è solitamente concesso fino alla 20esima settimana di gestazione.
Le radiazioni durante i controlli in aeroporto non dovrebbero esporre il feto ad alcun rischio (quantomeno nessuno studio è tuttora riuscito a provarlo), tuttavia, a causa dei recenti studi che ipotizzano un possibile legame causa-effetto tra le radiazioni e l’aumentato rischio di leucemia giovanile e cancro, una gestante può richiedere una perquisizione manuale invece dell’esposizione alle macchine aeroportuali.
Accorgimenti Generali
Un posto a sedere vicino al corridoio nella paratia fornirà il miglior spazio e confort, ma un posto oltre l’ala nella zona centrale vi garantirà un viaggio più tranquillo.
Se puoi, cerca di muoverti e camminare ogni mezz’ora nel corso di un volo tranquillo, flettendo ed allungando bene i fianchi con regolarità per prevenire flebiti.
La disidratazione può portare ad una diminuzione del flusso e alla emoconcentrazione del sangue nella placenta, aumentando il rischio di trombosi. E’ dunque raccomandabile bere molta acqua durante il volo.
Andare in montagna in Alta Quota in Gravidanza
Non ci sono ancora rapporti documentati che provano la pericolosità di un soggiorno in alta quota per una donna in gravidanza. Tuttavia, destinazioni ad alta quota sono sconsigliate in quanto vi è difficile reperibilità di personale medico. Normalmente si consiglia alle gestanti di evitare le altitudini al di sopra dei 3,658 m.
Malesseri da Scorretta Alimentazione in Gravidanza
Le gestanti dovrebbero sempre:
- Aderire rigorosamente alle precauzioni igieniche per cibo e acqua nei Paesi in via di sviluppo, in quanto le conseguenze possono essere più serie di una semplice diarrea (es. toxoplasmosi, listeriosi, …).
- Bollire l’acqua di provenienza sospetta prima di berla, in modo da evitare un prolungato utilizzo dei sistemi di purificazione a base di iodio. Le tavolette di iodio sono solitamente utilizzate in viaggi di questo tipo fino a diverse settimane, tuttavia alcuni studi hanno associato il gozzo congenito (un’ipertrofia spesso compensatoria della ghiandola tiroidea) all’utilizzo di queste sostanze nel corso della gravidanza.
- Sapere che la reidratazione orale è la principale terapia per la diarrea (con attenzione sempre al tipo di acqua che si beve e, nel dubbio, è sempre meglio bollirla)
- Sapere che i composti di subsalicilato di bismuto sono controindicati per un teorico rischio di sanguinamento fetale causato dai salicilati e dai teratogenetici del bismuto.
- Sapere che la combinazione di caolino e pectina può essere usata, mentre la loperamide (farmaco con spiccata attività antidiarroica) deve essere presa solo se strettamente necessario.
- Sapere che il trattamento antibiotico per la diarrea può non essere adatto alla gestante. L’azitromicina, o una cefalosporina orale di terza generazione, possono essere le migliori opzioni per il trattamento se è necessario l’utilizzo di un antibiotico.
La Malaria durante la Gravidanza
Alla gestante è ovviamente sconsigliato un viaggio in qualsiasi area ove sussiste tutt’oggi una forma endemica di malaria. Le donne che scelgono ugualmente queste zone (o non possono farne a meno) possono ridurre il rischio di contrarre la malattia aderendo all’apposita chemioprofilassi e seguendo tutte le precauzioni relative agli insetti; l’utilizzo di insetticidi va comunque fatto con moderazione, seguendo le opportune raccomandazioni.
- Gli spray contenenti piretro possono essere usati anche in casa se gli insetti sono un problema.
Trattamento e Gestione
La malaria deve essere trattata come un’emergenza medica in qualsiasi viaggiatrice in stato interessante. Una gestante proveniente da un’area che presenta un tipo di malaria resistente alla clorochina dovrebbe essere trattata come se avesse un malessere causato da organismi resistenti al farmaco. La gestione della malaria in una donna gravida dovrebbe includere frequenti controlli del livello di glucosio nel sangue e attenti monitoraggi del livello dei fluidi (con particolare attenzione a non introdurre troppi fluidi intravenosi).
Immunizzazioni per le Viaggiatrici in Gravidanza
Il rischio di danneggiamento allo sviluppo del feto causato dalla vaccinazione è prettamente teorico. Non ci sono studi evidenti che dimostrino questo rapporto causa-effetto, e i benefici ottenuti dalla vaccinazione superano di molto qualunque potenziale rischio; quando l’esposizione ad una malattia è alta, quando l’infezione porrebbe a rischio sia la madre che il feto ma, soprattutto, quando è poco probabile che il vaccino possa causare problemi, è sicuramente meglio optare per questa soluzione.
Potenziali Controindicazioni ai Viaggi Internazionali in Gravidanza, Fattori di Rischio Ostetrici:
- Aborti precedenti nella storia del paziente
- Incompetenza cervicale
- Storia di gravidanze extrauterine
- Storia di aborti prematuri o prematura rottura delle membrane
- Storia di anomalie placentari
- Minaccia di un aborto o sanguinamenti vaginali durante la gravidanza in corso
- Gestazione multipla in corso
- Crescita anomala del feto
- Storia di tossiemia, ipertensione o diabete con qualsiasi gravidanza
- Primipara a 35 anni o più, o 15 anni o meno
Fattori Medici di Rischio Generali
- Storia di disturbi tromboembolici
- Ipertensione polmonare
- Caso di asma grave o altri disturbi cronici della respirazione
- Disturbi cardiovascolari relativi alle valvole
- Cardiomiopatia
- Ipertensione
- Diabete
- Insufficienza renale
- Grave anemia o emoglobinopatia
- Disfunzione cronica di un organo vitale che richiede frequenti interventi medici