“Mio figlio, 3 anni, ha una gamba di mezzo centimetro più corta dell’altra. Ce ne siamo accorti all’ultimo controllo pediatrico. Com’è possibile? Il difetto potrebbe peggiorare e qual’è la causa? Che tipo di correzione devo adottare?”
La dismetria, cioè la differenza di lunghezza degli arti, è un’eventualità piuttosto frequente: nella popolazione adulta si aggira addirittura intorno al 20%. Può essere considerata un difetto come tanti altri, che va ricondotto alla naturale asimmetria del nostro corpo.
La dismetria può variare da una differenza di 0,5 a 1 centimetro e mezzo senza che si possa parlare di una patologia vera e propria.
In alcuni casi, però, potrebbe essere il primo segnale che la gamba cresce di meno (ipoplasia) a causa di un deficit congenito che va verificato.
Per quanto riguarda un bambino di appena 3 anni e con una differenza di 0,5 centimetri, non occorre intervenire in alcun modo, se non effettuando delle visite di controllo periodiche.
L’importante, infatti, è seguire il bambino nel tempo: prima a distanza di un anno, poi di due, in seguito di 3 per verificare che la dismetria non aumenti.
Potrà essere utile anche il confronto con un osteopata.
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[su_box title=”Se l’arto cresce di meno” style=”bubbles” box_color=”#f37dff” title_color=”#000000″ radius=”5″]Nei casi di effettiva ipoplasia di un arto, si può decidere di intervenire chirurgicamente o semplicemente indossando un rialzo nella scarpa che andrà portato, però, per tutta la vita.
Normalmente, si consiglia di effettuare l’operazione se, a fine crescita, la differenza è maggiore di 2cm e mezzo.
Le tecniche relativamente semplici di oggi disponibili consentono di ripareggiare la lunghezza degli arti.[/su_box]