Primi mesi

Le basi degli orari dei bambini: perché, quando e come cominciare una routine

routine per bambiniPerché dovrei stabilire degli orari per il mio bambino?

I bisogni dei bambini non sono così complicati – cibo, sonno, gioco e amore sono praticamente tutto. Ma sapere cosa gli serve, quando e quanto può essere una vera sfida. Per non parlare del fatto di dover mettere insieme i suoi bisogni con i tuoi e quelli degli altri bambini e degli altri membri della famiglia.

Molti genitori ritengono che entrare in una regolare routine con il loro figlio renda la vita molto più facile. E’ quasi come realizzare un manuale personalizzato sul tuo bambino. Come genitore, avrai un andamento prevedibile nei giorni in cui stai con il tuo piccolo. E tuo figlio saprà cosa aspettarsi – per esempio, che gli darai il biberon dopo il riposino del mattino, poi giocherà e poi uscirete.

"I bambini devono sapere che certe cose avvengono in un certo momento ogni giorno," dice la pediatra Tanya Remer Altmann, direttrice della rivista The Wonder Years: Helping Your Baby and Young Child Successfully Negotiate the Major Developmental Milestones.

"Quando non sono assonnati o affamati, i bambini sono molto più felici. Rispettando i suoi bisogni di base, lo metti nella condizione mentale – e fisica – migliore per imparare ad esplorare il suo nuovo mondo."

Un ulteriore bonus: Quando sarai pronta per lasciarlo con una baby sitter o all’asilo, il passaggio sarà più facile. Sarà rassicurato dalla sua routine usuale, e la maestra sarà in grado di anticipare la fame, il sonno o il desiderio di giocare o uscire.

Quando posso cominciare?

Gli esperti sono in disaccordo su come e quando stabilire una routine – e anche su quando devi stabilire degli orari. (Vedi sotto "Quali sono le mie opzioni?".) Ma molti pediatri, inclusa Tanya Altmann, affermano che i bambini sono pronti per una routine basilare fra i 2 e i 4 mesi di età.

Gran parte delle abitudini dei bambini relative a dormire e mangiare diventano più coerenti e prevedibili dopo tre o quattro mesi, dice il pediatra Marc Weissbluth, autore di Healthy Sleep Habits, Happy Child. Potresti cogliere l’occasione per incoraggiare tuo figlio a seguire regole più definite.

Tuo figlio potrebbe iniziare a seguire degli schemi prevedibili molto prima, anche già quattro o cinque giorni dopo la nascita. A questo punto, puoi gentilmente incoraggiare la sua emergente routine.

Tracciare i suoi tempi dei pasti, del sonno e della veglia può fornirti una visione dei suoi ritmi naturali permettendoti di stabilire un andamento regolare. Nei giorni successivi al parto, molti genitori iniziano a segnarsi quando i piccoli mangiano, fanno pipì o popò, dormono e quanto a lungo, e così via.

Puoi segnarti gli orari del tuo bambino sul computer, ma anche su un normalissimo quaderno.

Alcuni esperti consigliano di iniziare una routine molto prima. L’infermiera neonatale inglese Gina Ford, autrice di The New Contented Little Baby Book, suggerisce una precisa routine da iniziare quando il bambino ha una settimana. Mentre Tracy Hogg suggerisce una routine più libera da iniziare subito dopo la nascita.

Non importa quale approccio scegli, l’importante è che la priorità sia il benessere del tuo bambino. Questo significa seguire i consigli del pediatra, le tue sensazioni e il buon senso per decidere cosa serve al tuo bambino e quando – indipendentemente da quello che è prescritto nella routine stabilita.

Nel periodo neonatale, è particolarmente importante che il bambino riceva sufficiente latte materno o in polvere per evitare problemi quali scarso aumento di peso e disidratazione. Non dovresti mai rifiutargli cibo o sonno quando sembra averne bisogno solo perché non è l’ora giusta.

"I genitori dovrebbero seguire il loro istinto su ciò che il loro bambino sta cercando di comunicare" dice Kathryn Akin, professore associato di pediatria alla University of Texas Health Center di Tyler.

"Anche se ha mangiato solo una o due ore fa, se piange come se avesse fame, dovresti seguire le sue indicazioni. Se il tuo piano prevede che sia ora di dormire, ma il bambino è più irritabile del solito e ha bisogno di coccole prima di calmarsi, allora dovresti coccolarlo. Nessun programma dovrebbe scavalcare i bisogni di tuo figlio."

Quali sono le mie opzioni?

Per rendere le cose più semplici, abbiamo raggruppato i metodi di programmazione in tre diversi possibili atteggiamenti: guidato dai genitori, guidato dal bambino, o una combinazione dei due.

Gli orari guidati dai genitori sono i più rigidi. Possono specificare esattamente quando (e a volte anche come) tuo figlio mangerà, dormirà e per quanto tempo, quando giocherà o uscirà, e così via. Gli orari potrebbero essere creati sulla base dei ritmi naturali del tuo bambino o di una routine suggerita da un esperto, ma una volta stabiliti sono molto rigidi – rispettando anche il minuto. Noti sostenitori di questo atteggiamento sono l’infermiera Gina Ford e Gary Ezzo, autore di On Becoming Baby Wise: Giving Your Infant the Gift of Nighttime Sleep.

Gli orari guidati dal bambino sono la routine meno definita. Segui le indicazioni del tuo bambino, vale a dire ascolta i suoi segnali per decidere cosa gli serve piuttosto che imporgli una tabella di orari per cibo, riposo o gioco. Questo non significa che i tuoi giorni siano totalmente imprevedibili: dopo le prime settimane, gran parte dei bambini seguono i propri ritmi regolari di sonno, gioco e cibo. Ma gli orari del tuo bambino possono variare di giorno in giorno a seconda dei segnali che ti manda. Noti sostenitori di questo atteggiamento sono i guru William e Martha Sears (rispettivamente un pediatra e un’infermiera professionale) e il famoso pediatra e autore Benjamin Spock.

Orari combinati mettono insieme elementi del primo e del secondo atteggiamento. Con questo approccio, avrai un orario per quando il bambino mangia, dorme, gioca, eccetera e cercherai di seguirlo ogni giorno. Ma sarai più flessibile. Un pisolino potrà essere rinviato se non sembra stanco, e lo stesso il pranzo se le commissioni stanno richiedendo più tempo del previsto. Noti sostenitori di questo approccio sono Tracy Hogg e "Supernanny" Jo Frost.