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Primi mesi

Termoregolazione: l’incubatrice

Durante la vita endouterina, il feto è stato abituato ad una temperatura come è quella materna, di circa 37 gradi.

All’improvviso, al momento della nascita, il neonato deve affrontare la temperatura ambientale, notevolmente più bassa; deve perciò abituarsi a produrre calore per opporsi alle perdite di temperatura che la sua nuova condizione gli comporta e per non raffreddarsi deve imparare a termoregolarsi.

Questo meccanismo gli costa fatica e gli causa un certo dispendio energetico. Si calcola che dal momento della nascita la temperatura corporea del neonato possa scendere di 2 – 3 gradi, se non vengono adottate precauzioni particolari.

Per tale motivo il neonato, dopo essere stato lavato e attentamente asciugato in sala parto, viene opportunamente riscaldato con specifiche apparecchiature riscaldanti o, come avviene in numerose maternità, viene posto in incubatrice (o termoculla) per alcune ore, a temperatura costante e ad alta umidità.

All’interno della incubatrice viene impostata un temperatura precisa, che è quella alla quale il neonato presenta minor spesa di energie per mantenere costante la sua temperatura corporea. Tale temperatura specifica viene definita come temperatura neutra ambientale.

La produzione di calore nel soggetto adulto avviene prevalentemente attraverso l’attività muscolare volontaria (soggetto che cammina per riscaldarsi) o involontaria (brivido o tremore). Nel neonato questi meccanismi sono ridotti, mentre particolarmente attivo è il meccanismo di termogenesi chimica, cioè di produzione di calore a partire da un tessuto di cui il neonato è provvisto: il tessuto è definito grasso bruno, per differenziarlo dal normale tessuto grasso bianco presente nel soggetto adulto.

Il “grasso bruno” è particolarmente abbondante nel neonato e ne costituisce il 3 – 5% del peso totale; è riccamente vascolarizzato ed innervato ed è situato in alcune zone particolari del corpo come la base del collo, attorno al cuore e ai reni, alle ghiandole surrenali e fra le scapole. Stimoli freddi sulla cute del neonato innescano la produzione di calore da parte del grasso bruno che ne impedisce così l’abbassamento della temperatura corporea.

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[su_box title=”TEMPERATURA NEUTRA AMBIENTALE” style=”bubbles” box_color=”#f37dff” title_color=”#000000″ radius=”5″]Viene definita temperatura neutra ambientale quella temperatura alla quale il neonato spende meno energie, cioè si affatica meno, per mantenere costante la propria temperatura corporea.
Essa dipende dal peso e dalle ore di vita del neonato: più grande e più vecchio è il neonato minore risulta la temperatura neutra in cui deve vivere.
Illustriamo nello schema gli intervalli di temperatura (°C) neutra secondo il peso e le ore di vita del neonato.

temperatura neutra
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