Lo sapevi che che l’acqua combatte l’influenza e i sintomi da raffreddamento invernali?
Raffreddore, tosse, febbre e gastroenterite, sintomi influenzali possono essere tenuti a debita distanza con alcuni semplici accorgimenti che ormai si danno cosi tanto per scontati da essere dimenticati, soprattutto quando si parla dei bambini: l’idratazione.
L’acqua ha sempre avuto un ruolo da protagonista nella prevenzione dell’influenza. Tranne che in questa nostra epoca moderna dove le medicine sembrano aver preso il sopravvento anche su qualsiasi forma di buon senso.
“Il corpo umano è formato principalmente di acqua e nei più piccoli la proporzione è notevolmente maggiore rispetto a quella degli adulti. I bambini sono particolarmente esposti al rischio di disidratazione in caso di malattie da raffreddamento e di influenza, caratterizzati ad esempio da episodi ripetuti di diarrea e vomito” – spiega il professor Giovannini, docente di Pediatria dell’Università degli Studi di Milano e membro del Comitato Scientifico Acqua Panna.
Il fabbisogno di liquidi aumenta soprattutto quando la temperatura corporea, complici febbre e influenza, aumenta: secondo l’esperto, per ogni grado di temperatura che supera i 37° la necessità di idratare l’organismo sale del 10%.
I bambini, prima come prevenzione, e durante l’influenza, come trattamento di supporto, dovrebbero sempre avere a portata di mano una buona dose d’acqua, preferibilmente non troppo fredda, a temperatura ambiente, da consumare durante tutto il giorno, anche fuori dai pasti.
Non serve preoccuparsi della giusta idratazione solo d’estate anche l’inverno il corpo necessita della giusta dose di acqua, soprattutto perché la corretta idratazione, indispensabile per la crescita in salute dei bambini, sopperisce all’aria più secca nelle abitazioni, negli asili e nelle scuole, provocata dal riscaldamento.