Sei in gravidanza e improvvisamente le gambe sono gonfie, le dita sembrano dei salsicciotti e ti senti pesantissima.
Anelli e braccialetti ti sono diventati stretti: meglio non metterli, perchè intralciano la circolazione e rischi di non riuscire più a toglierli.
Ma perchè succede tutto questo?
Da dove arriva la ritenzione idrica?
Il dito va puntato contro gli estrogeni e il progesterone.
Ma non sono solo gli ormoni a causare questo squilibrio: la ritenzione idrica è dovuta anche al cattivo funzionamento del sistema linfatico e del sistema circolatorio.
I vasi sanguigni infatti risultano più permeabili e sono soggetti quindi alla vasodilatazione.
Negli ultimi mesi delle gravidanza ci si mette poi anche l’utero: le dimensioni accresciute comprimono sia gli organi che i vasi sanguigni e la conseguenza è una circolazione ancora più rallentata, dei ristagni e quindi dei gonfiori.
Che cosa puoi fare?
Indossa indumenti ampi e morbidi. Bevi molto, cammina (o nuota) e non consumare caffeina (leggi: non bere caffè).
Se il futuro papà è disposto, chiedigli di massaggarti le gambe per ridurre l’edema (il gonfiore).
Il medico potrebbe consigliarti di indossare delle calze elastiche: queste ti consentirebbero di passare una giornata intera in piedi, senza che la sera le tue gambe assomiglino a quelle di un elefante.
I modelli di calze oggi in commercio sono piuttosto confortevoli ed esteticamente accettabili. Esistono delle versioni anche per l’estate.
Per evitare una ritenzione idrica, in gravidanza scegli una alimentazione povera di sodio, evita accuratamente patatine, stuzzichini, pesce affumicato, etc.
Se abiti o ti trovi al mare, cammina nell’acqua, immergendoti fino ai polpacci: questo esercizio è molto utile per aiutare il ritorno venoso. Alcune posizioni yoga portano un effettivo miglioramento anche se purtroppo è solo temporaneo. Ma meglio di niente.
L’agopuntura è spesso efficace, prova a chiedere se il tuo ginecologo o qualche tua amica conosce un centro di fiducia.