Pratico da molto tempo lo yoga. Ora aspetto da tre mesi un bambino: fino a quale epoca della gravidanza posso continuare a frequentare le lezioni?
Lo yoga non ha alcuna controindicazione ed è senza dubbio una delle attività fisiche più adatte al periodo della gravidanza.
Per questa ragione, lo yoga si può praticare fino all’ultimo mese e anche subito dopo il parto: in alcune città organizzano perfini corsi per le neomamme e i bambini.
Naturalmente si devono praticare esercizi mirati per la gravidanza: su può chiedere alla propria insegnante di riferimento, oppure cercare un corso specifico per le donne in attesa.
Ciò che distingue lo yoga da altre attività sportive è la sua capacità di considerare sia l’aspetto fisico, sia psichico della donna: aiuta a interiorizzare la propria fisicità e ad averne una percezione più salda; è ottimo per il rilassamento profondo ed è un deterrente per l’ansia, perchè dà alla futura mamma una maggiore consapevolezza del proprio corpo.
La filosofia yoga associa le tecniche di respirazione con lo stretching e insegna posture che saranno utili durante il travaglio e il parto. Sono stati scritti molti libri a questo proposito e bisogna tenere presente che quasi tutti i corsi di preparazione al parto riprendono tecniche di respirazione derivanti dallo yoga, utili al rilassamento profondo e durante la fase dilatante in travaglio.
Ritroviamo molti elementi di questa disciplina anche nel training autogeno e nell’eutonia corporea, un metodo che si basa sull’ascolto del corpo e porta, attraverso alcuni esercizi, all’accettazione del dolore.
In generale, in gravidanza è fondamentale praticare lo stretching: scioglie le tensioni, aiuta ad affrontare i naturali cambiamenti del corpo e riduce il rischio di contratture muscolari durante il travaglio.